martedì 22 novembre 2016

Riunione di consultazione Punti Organico 2016 - III trance -

Si è tenuta lunedì 21 novembre una riunione di consultazione sui Punti Organico 2016.
Preliminarmente ci è stato comunicato che gli organi di governo in prospettiva di un riassetto complessivo dell’organizzazione di Ateneo hanno deciso di destinare il residuo di punti organico di cui alla precedente consultazione del 07-10-2016 ovvero 4,26 p.o., per il reclutamento delle seguenti figure professionali, previa l’attivazione delle procedure di mobilità:
  1. 2,60 p.o. per l'assunzione di n 04 Dirigenti;
  2. 0,80 p.o. per l'assunzione di n 02 EP;
  3. 0,75 p.o. per l'assunzione di n 03 C.
Totale p.o. utilizzati 4,15 residui 0,11.

Le nostre considerazioni hanno ancora una volta evidenziato la necessità di una reale programmazione annuale/pluriennale del fabbisogno di personale anche alla luce della riorganizzazione degli assetti di Ateneo che certamente non può non vedere protagoniste le organizzazioni sindacali attraverso il loro contributo. Inoltre una seria programmazione non potrà prescindere dalla necessaria valorizzazione delle tante competenze interne dell’Ateneo. Ci attendiamo inoltre, previo il superamento del blocco dei P.O. congelati per le ex Province, che le stesse risorse siano destinate ad un reclutamento straordinario di altre categorie di PTA (B-C-D).

mercoledì 9 novembre 2016

Legge di bilancio 2017: Il commento


Vi segnalo la pubblicazione sul sito nazionale della Flc CGIL di un primo commento alla legge di bilancio 2017 in discussione alla camera. In evidenza:


Il rinnovo dei contratti

Si sceglie la singolare strada di un “pacchetto tutto compreso”, un fondo su cui dovrebbero gravare le assunzioni nella pubblica amministrazione e nelle forze dell’ordine, il riordino delle carriere e la proroga del bonus di 80 euro per le forze armate e corpi di polizia, i costi del rinnovo contrattuale. Le stime su quanto resterebbe per i Ccnl sono variabili, ma nessuno si spinge oltre i 900 milioni a regime, a cui aggiungere quelli che dovranno stanziare le amministrazioni non comprese in quelle centrali, tra cui università, enti pubblici di ricerca, comuni e sanità.
Si tratta di un fondo mal costruito e insufficiente. Il percorso del rinnovo nei settori pubblici continua a essere ostacolato dalla mancanza di risorse adeguate in aperto contrasto con quanto sancito, peraltro, dalla Corte costituzionale.

Università e ricerca

Spicca la diversa entità delle risorse destinate alle imprese attraverso gli incentivi finalizzati alla supposta innovazione tecnologica rispetto a quelle investite direttamente per università e enti di ricerca che sembrano collocate ìn una logica sussidiaria e marginale rispetto anche al programma industria 4.0.
A parte l’investimento pluriennale per 768 mln di euro nello Human Technopole di cui abbiamo ampiamente detto, oggi coperto dalla foglia di fico di una fondazione Miur-Mef, ci sono circa 300 milioni di euro per diverse misure a favore dell’università ma soprattutto destinate direttamente ai dipartimenti, un aumento del turn over al 50% a cui si aggiungono le risorse per il diritto allo studio. È un’inversione di tendenza da riconoscere e apprezzare perché finalmente mette il segno più su alcune priorità, ma con risorse scarse e spese, purtroppo, spesso male. Piuttosto che aumentare il fondo ordinario si cercano tutte le strade possibili per non farlo, sulla base del pregiudizio che le università siano luoghi di spreco salvo presunte eccellenze che solo una sapiente miscela di valutazioni di Palazzo Chigi e dell’Anvur possono riconoscere e giubilare. La maggior parte delle risorse previste per l’università è attribuita secondo meccanismi che bypassano quasi sempre gli atenei e lo stesso Miur, in una sorta di commissariamento sempre più forte da parte del governo, come dimostra la follia delle cattedre “Natta” per fortuna già censurate dal Consiglio di Stato. La nota positiva riguarda senza dubbio il diritto allo studio, ma anche le norme specifiche su questo versante non sono immuni dalla retorica dell’eccellenza per cui si dividono le risorse, che andrebbero destinate al fondo nazionale, in provvedimenti diversi tra cui quello istitutivo di superborse di studio (500 come le cattedre “Natta”, evidentemente un numero magico) da assegnare a studenti supermeritevoli selezionati anche in base alle valutazioni Invalsi. È positivo che finalmente si sia capito che c’è un enorme problema dato dal calo delle immatricolazioni (25% in meno rispetto al 2003) e che quindi vadano messi in campo strumenti per recuperare questo gap che ci colloca tra gli ultimi posti in Europa. Il problema è che siamo ancora purtroppo molto lontani dallo stanziare le risorse che sarebbero effettivamente necessarie ed è importante allora non “sprecare” le risorse aggiuntive che pure si mettono, vedi l’inutile spot dei 500 euro ai diciottenni, ma finalizzarle tutto per garantire il dettato costituzionale della garanzia di accesso per tutti e a tutti i livelli di istruzione, a partire dal superamento totale dello scandalo degli idonei senza borsa.
In alcuni casi, come l’aumento del fondo ordinario per gli enti di ricerca vigilati dal Miur, si tratta di vere e proprie briciole per entità e destinazione, peraltro solo a partire dal 2018, che smentiscono gli stessi contenuti della delega sulla semplificazione riproponendo la distinzione tra enti strumentali non vigilati dal Miur ed enti non strumentali. I primi non ricevono alcun aumento di risorse, ma anzi rischiano di subire il contraccolpo del taglio delle spese per i ministeri come già avvenuto in passato.

La nostra iniziativa

La FLC CGIL presenterà emendamenti specifici al provvedimento al fine di modificarlo in parti salienti. Risorse vere per il rinnovo del contratto, stabilizzazioni e investimenti diretti nei nostri settori, questi gli obiettivi che indicheremo. Non daremo tregua durante tutto il percorso di discussione in Parlamento affinché si giunga a un testo che renda giustizia al diritto costituzionale di milioni di lavoratori di vedersi rinnovare il contratto di lavoro.


martedì 8 novembre 2016

Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016: le norme sui permessi

Domenica 4 dicembre 2016 dalle ore 7.00 alle 23.00 si voterà per il referendum costituzionale.
In allegato una scheda di approfondimento con le normative sui permessi elettorali, sia per esercitare il diritto di voto sia per i lavoratori impegnati nelle operazioni elettorali nei seggi.

Per saperne di più sul voto
Le agevolazioni di viaggio a favore degli elettori

scheda flc cgil le norme sui permessi elettorali per le elezioni politiche e amministrative e i referendum