giovedì 25 febbraio 2016

Atto di indirizzo per la definizione dei comparti contrattuali -Flc CGIL-

La legge 150 del 2009, così detta legge Brunetta, rappresenta il più alto punto di attacco ai diritti, ai salari e alla dignità del lavoro pubblico, concepito dalle politiche di austerity degli ultimi anni. Un attacco feroce che la CGIL ha combattuto senza risparmiarsi e per un lungo periodo in assoluta solitudine. La trattativa aperta all’Aran per la riduzione dei comparti dagli 11 attuali fino ad un massimo di 4 si muove esattamente in questo ambito cioè l’applicazione di uno dei provvedimenti contenuti in quella legge. 
Le ragioni che impediscono, allo stato attuale, la creazione di un comparto di Ricerca, Università e Afam sono evidenti. La rigidità del vincolo normativo e lo scarso peso numerico di questi settori, rispetto agli altri settori del pubblico impiego, non ha mai reso la proposta concretamente sostenibile al tavolo di trattativa a legge 150 invariata. D’altro canto a nessuno sfugge che la trattativa con l’Aran per la riduzione dei comparti di contrattazione non è il luogo dal quale riuscire ad ottenere modifiche della legge Brunetta.
Certamente nella ridefinizione obbligata dei comparti la struttura contrattuale e le professionalità della Ricerca così come l’Afam e l’Università rischiano di subire, più di altri settori, gli effetti negativi della rigidità che caratterizza una scelta evidentemente forzata. Con un governo che non è in grado valorizzare l’importanza dello sviluppo scientifico, della cultura artistica e musicale e dell’istruzione universitaria, al di là del mero peso numerico degli addetti impiegati, bisogna stabilire nei contratti nazionali regole che consentono la piena esigibilità della contrattazione e scelte d'investimento strategiche.
La CGIL ha avviato la propria partecipazione alla trattativa consapevole che questa rappresentava una delle maggiori criticità da affrontare.
In particolare ciò che deve essere scongiurato è il rischio di sciogliere le specificità professionali di questi settori nell’oceano della pubblica amministrazione. Del resto la grave vicenda delle tabelle di equiparazione tra comparti e dell’Agid, l’agenzia per l’agenda digitale, avevano già dato negli ultimi mesi una misura concreta dei rischi che si corrono muovendosi in questa direzione.
Riteniamo, quindi, preoccupante che da una certa parte sindacale sia stato suggerito, nell’ultimo incontro di trattativa all’Aran, di far confluire la Ricerca in particolare nelle amministrazioni centrali dello Stato, sostenendo la tesi che quello è il comparto di provenienza nel quale gli Enti di ricerca erano incardinati prima del 1991. Vogliamo esprimere con chiarezza l’idea che questa prospettiva rappresenterebbe un enorme passo indietro per i lavoratori della ricerca che ricordano bene la faticosa battaglia di emancipazione sostenuta per conquistare il riconoscimento della propria specificità ottenuto con la costituzione del comparto della Ricerca. 
Per queste ragioni il fatto che l’Aran, dopo aver avanzato l’ipotesi di un unico comparto di contrattazione nel primo incontro, poi tre comparti nell’incontro successivo abbia da ultimo proposto quattro comparti di cui uno della conoscenza, ci sembra, allo stato attuale della trattativa una proposta positiva, che peraltro consentirebbe di chiudere rapidamente il negoziato per poi aprire i tavoli contrattuali.
Come è noto infatti l'apertura del confronto sul rinnovo del contratto nazionale nei comparti pubblici puo' avvenire solo dopo aver raggiunto l'intesa sui comparti e la definizione del calcolo della rappresentanza.
In queste condizioni di partenza comporre un comparto che contenga al suo interno contratti con una elevata difformità nell’architettura ordinamentale e professionalità non omogenee, sia dal punto di vista delle mansioni che da quello dei salari, può dal nostro punto di vista rappresentare una via plausibile per raggiungere l’obiettivo di salvaguardare tutte le specificità oggettive e le diverse “storie” dei settori attraverso una articolazione equilibrata tra comparto e specifiche sezioni. In questo senso di fronte al dato dei 4 comparti, come già avevamo anticipato, il comparto della conoscenza può rappresentare il riconoscimento di una filiera in cui far convivere interazioni strategiche di sistema e specificità contrattuali.
Potrà, in altri termini, certamente avere la forza di alcune solide connessioni trasversali valide per tutti, cioè il riferimento agli articoli 9, 33, 117 della Costituzione. In queste norme e nei principi che le ispirano trovano fondamento l'autonomia di ricerca e di insegnamento che caratterizzano il lavoro in queste istituzioni e ne definiscono l'architrave. D’altro canto, all’interno di queste linee comuni, di comparto, i settori non potranno che corrispondere alle articolazioni specifiche che oggi si riferiscono alle prerogative contrattuali di scuola, università, ricerca e afam.
Il fatto che questa soluzione sia articolata unendo in un unico ambito tutte le istituzioni della conoscenza riteniamo sia un elemento di rilevante valore in grado di aumentare il peso politico di settori che nonostante assolvano una funzione sociale fondamentale per il futuro del paese, oggi attraversano una profonda crisi a causa delle sciagurate politiche del governo. Ricomporre la filiera dei saperi contribuisce a rivendicare la stretta connessione tra investimento nelle istituzioni della conoscenza e investimenti per lo sviluppo. Può cioè rappresentare una forma di concretizzazione degli articoli 9, 33 e 117 della Costituzione a partire dai quali le peculiarità di ogni ambito del lavoro nei diversi settori della conoscenza devono essere valorizzati e non certo appiattiti insensatamente l’uno sull’altro.
Comprendiamo le preoccupazioni e la fibrillazione di alcune organizzazioni sindacali per l’esito di questo negoziato, specie da parte di chi rischia di non raggiungere più i limiti per la rappresentatività. Riteniamo però che occultare realtà e verità delle proposte in campo e della discussione difficilmente contribuisce a far avanzare la trattativa rischiando piuttosto di produrre l’effetto opposto a quello che da alcune parti di dichiara: mortificare le professionalità di questi settori piuttosto che salvaguardarle e valorizzarle. Fonte Flc CGIL

venerdì 19 febbraio 2016

Federico II_CCI 2016_siglato

Ecco il link dove poter scaricare il contratto.

Programmazione Punti organico 2016

Ieri si è tenuta una riunione di consultazione sui punti organico, l'amministrazione ci ha comunicato di aver rideterminato con DG il totale dei punti organico per l'assunzione di PTA anno 2015 che ammontano a 3,43.
Pertanto nell'anno 2016, in considerzione dei decreti Madia che prorogano al 31-12-2016 la vigenza delle graduatorie si procederà allo scorrimento delle stesse, previa mobilità intercompartimentale ecc,  precisamente l'amministrazione procederà in questo modo:

- 3,00 p.o. per l'assunzione di n 15 B area amm. da attingere dalla graduatoria esistente DG 1402 del 18.12.2015
- 0,40 p.o. per l'assunzione di n 02 B area sgt da attingere dalla graduatoria esistente DD 1064 del 16.07.2006 (rigo 2258)

Assemblee Sindacali

Flc CGIL CISL UIL e la RSU di Ateneo, invitano tutto il personale alla partecipazione delle assemblee nelle quali sarà illustrato il novo Contratto Collettivo Integrativo, sottoscritto il 17 febbraio 2016.
Per facilitare e favorire la massima partecipazione abbiamo individuato le seguenti date e i seguenti luoghi:

  • 22 febbraio c.m. Dipartimento di Agraria ore 12.00-14.00;
  • 23 febbraio c.m. Palazzo Uffici ore 12.00-14.00;

  • 24 febbraio c.m. Monte Sant’Angelo ore 12.00-14.00;

  • 26 febbraio c.m. Piazzale Tecchio ore 12.00-14.00.

per la partecipazione utilizzare il codice giustificativo orario
cod. 18 -assemblea sindacale

(non soggetto a recupero – buono pasto si) 

mercoledì 17 febbraio 2016

FLC CGIL, CSL e UIL firmano il Contratto Collettivo Integrativoc2016.

IMPORTANTE RISULTATO CHE PARLA A TUTTO IL PERSONALE
Oggi, 17 febbraio 2016, le OO.SS. CGIL, CSL, UIL hanno firmato il Contratto Collettivo Integrativo.
La sostanziale riconferma degli istituti economici accessori già in vigore è stata arricchita
con parziali incrementi salariali e con l’introduzione di nuovi istituti estesi a tutto il
personale.
Di seguito una prima sintesi della struttura del salario accessorio:
 indennità mensile di Ateneo ex Art. 41 (euro 140);
 indennità di lavoro disagiato;
 compensi finalizzati alla produttività collettiva e performance organizzativa estesi per la
prima volta a tutto il personale (incluso quello di Dipartimenti e Centri) e incrementati di
cifre comprese tra 150 e 280 euro;
 quota derivante dalla realizzazione di progetti inclusivi di tutto il personale appartenente
alle categorie B, C, D (il personale di categoria EP parteciperà ai progetti attingendo dalle
risorse residue di cui all’art. 15 del CCI 2013);
 indennità di responsabilità e funzioni specialistiche (per le cat. D responsabili di strutture)
pari a euro 3.600 annui, incrementata di ulteriori euro 900 per le strutture di maggiore
complessità;
 retribuzione di risultato per il personale di categoria EP incrementata dal 20% al 30% del
valore della retribuzione di posizione.
Sarà emanato al più presto il bando per le PEO (progressioni orizzontali) per le categorie D ed EP
ed un ulteriore bando per le categorie B e C, offrendo in tal modo una concreta opportunità a
coloro che non hanno superato l’ultima selezione.
Riteniamo poi particolarmente significativi gli impegni assunti dall’Amministrazione, con la
sottoscrizione delle note congiunte, riguardanti:
 la valorizzazione del contributo del personale di categoria EP ai progetti, attraverso
l’individuazione di incarichi aggiuntivi ad hoc;
 la fruibilità dei congedi parentali anche per una sola ora in ingresso o in uscita, previo
adeguamento della procedura informatica CSA da parte del CINECA;
 l’avvio, entro 3 mesi, di un tavolo di confronto per la definizione di un piano della
formazione del personale TA professionalizzante e qualificante, con possibilità di
conseguire Crediti Formativi Universitari (CFU);
 la rateizzazione delle tasse universitarie per i dipendenti ed i familiari a carico.
Nelle prossime ore invieremo il testo del contratto e promuoveremo incontri su tutti i luoghi di
lavoro per illustrare nel dettaglio i termini di questo importante risultato.

domenica 14 febbraio 2016

Modello e istruzioni - 730/2016

Dove prelevare i modelli e le relative istruzioni? Clicca qui

Importanti novità: A partire dal 2016, il 730 precompilato conterrà anche i dati su spese sanitarie e relativi rimborsi. 
Come fare opposizione:Per le spese e i relativi rimborsi del 2015, l’opposizione può essere effettuata seguendo 2 modalità:...

lunedì 1 febbraio 2016

CCI_2016_intesa risorse una tantum (art.11 cci 2015)

FIRMATA L’INTESA SULLA DESTINAZIONE DELLE 
RISORSE UNA TANTUM (ART.11 CCI 2015)

Nell'incontro del 29 gennaio u.s. è stato raggiunto un importante risultato sull'utilizzo delle risorse una tantum che ammontano ad euro 3.324.671,38. Tali risorse saranno così distribuite:
  • Euro 2.974.671,38 per la realizzazione di progetti inclusivi di tutto il personale appartenente alle categorie B, C, D (il personale di categoria EP parteciperà ai progetti attingendo dalle risorse residue di cui all'art. 15 del cci 2013). I progetti saranno collocati in due fasce in funzione della complessità. Nella fascia più complessa sarà collocato, al massimo, il 10% dei progetti, con una remunerazione maggiorata dell’8% rispetto alla fascia base (gli importi saranno differenziati altresì per categoria).
  • Euro 350.000,00 all'incremento dell’indennità di responsabilità connessa alle posizioni organizzative di maggiore complessità ricoperte dalle cat. D (triennio 2016-2018). Per il 2016 le posizioni organizzative destinatarie dell’incremento potranno essere al massimo 73, mentre per gli anni successivi potranno essere al massimo 93.
Questo importante accordo rappresenta una tappa ulteriore sul cammino unitariamente intrapreso da CGIL, CISL e UIL, che fino ad ora ha determinato risultati estremamente concreti quali:
·         Euro 1.000.000,00 per l’anno 2016 destinato al fondo previdenziale (UNIPOL);
·         Euro 1.000.000,00 per l’anno 2017 destinato al fondo previdenziale (UNIPOL) ;
per tutto il personale T.A. iscritto al fondo. A questo proposito invitiamo tutti coloro che non hanno ancora aderito a farlo in tempi brevi, in modo da godere di tale beneficio.

E’ ferma intenzione procedere in tempi rapidi alla definizione del contratto integrativo 2016, che dovrà vedere tra le altre priorità, l’emanazione del bando per le PEO (progressioni orizzontali) per le categorie D ed EP e, qualora le risorse lo consentano, prevedere un’ulteriore opportunità per le categorie B e C.