Si tratta di una indebita decurtazione sullo
stipendio che, allo stato attuale, colpisce i lavoratori pubblici
assunti dopo il 31 dicembre del 2000 in regime di TFR e coloro che pur
assunti in precedenza hanno optato per il TFR, avendo aderito alla
previdenza complementare.
La stessa ritenuta fino a poco
tempo fa veniva operata anche nei confronti dei lavoratori assunti prima
di tale data per effetto di una legge ingiusta (legge Tremonti
n.122/2010) a cui ha posto fine una recente sentenza della Corte
Costituzionale dichiarandola “una illegittima diminuzione della
retribuzione” e, nel contempo, una “diminuzione della quantità del TFR
maturata nel tempo” e ancora “un ingiustificato trattamento deteriore
dei dipendenti pubblici rispetto a quelli privati”.
Per rimediare a tale illegittimità il Governo Monti è stato costretto ad intervenire stabilendo, con il Decreto Legge 185 del 29 ottobre 2012, di riportare in regime di TFS tutti coloro che erano stati assunti prima del 2001, ripristinando così per questi lavoratori la legittimità della trattenuta del 2,50%.
Tale trattenuta, proprio alla luce della sentenza costituzionale, appare ora del tutto irragionevole e immotivata e pertanto la FLC CGIL ha ritenuto di avviare una iniziativa tanto sul piano politico che sul piano legale volta a cancellare la trattenuta in questione.(continua)
Fonte: www.flcgil.it