Tantissimi auguri di
Carissime/i,
il 2015 volge al
termine e come sempre è il momento dei bilanci, ma ancora una volta il segno è
e rimane negativo. Meno risorse per l’Università, meno personale strutturato,
assenze di politiche organiche e complessive per il nostro comparto. La
conferma è tutta contenuta nel disegno di legge di stabilità in discussione in
queste ore al Senato sulla quale è stata posta l’ennesima questione di fiducia.
Una Legge di
Stabilità, nella quale ci saremmo aspettati un’inversione di tendenza:
- più
investimenti per l’Università;
- lo
sblocco del turnover e l’uscita dalla logica dei punti organico ma soprattutto
svincolate della possibilità di nuove assunzioni dai risultati della VQR;
- ammortizzatori
sociali per garantire un minimo di continuità di reddito al personale non
strutturato (si nega ad assegnisti e dottorandi l’accesso alla Dis-Coll);
Invece si introduce
un nuovo canale di reclutamento “Sperimentale” in deroga a quanto previsto
dalla legge 240/2010;
Un leggero aumento
del FFO, le cui risorse aggiuntive dovranno essere però utilizzate per un
reclutamento straordinario per la chiamata dei professori ordinari.
Si blocca ancora la
contrattazione
integrativa.
I salari restano fermi
da oltre sei anni e non si aggiungono risorse per i rinnovi contrattuali.
Decisamente un
bilancio con il segno meno, e per queste ragioni le nostre mobilitazioni non si
fermeranno e ci vedranno come sempre protagonisti anche nell’anno che verrà,
perché siamo convinti che è necessario cambiare segno affinché l’Università sia
considerata realmente motore del cambiamento di crescita socio-culturale di
questo paese. Per fare questo però sono necessarie azioni e politiche concrete
di sistema.
Un caro abbraccio,
Gaetano