Il
5 maggio negli
atenei e nelle piazze anche il mondo universitario esprimerà il
proprio dissenso nei confronti di una riforma del sistema scolastico
che ricalca molte delle fallimentari ricette già sperimentate
nell'Università.
La
demolizione dell'Università statale sta avvenendo con gli ingenti
tagli alle risorse già scarse, l'accentramento esasperato dei poteri
a livello nazionale e negli Atenei, la messa ad esaurimento dei
ricercatori e il precariato reso ancor più feroce e senza sbocchi
dalla legge “Gelmini”, lo svuotamento del diritto allo studio che
dovrebbe invece essere garantito anche a chi è privo di mezzi. .
Inoltre
la valutazione (mal concepita e peggio realizzata dall'ANVUR che ha
commissariato il Sistema universitario) è diventata una clava per
controllare, colpire e demolire, piuttosto che uno strumento per
aiutare a far funzionare meglio la ricerca e l’alta formazione nel
nostro Paese in una logica di Sistema nazionale.
Eil peggio per l'Università statale sta per arrivare: con la scusa
della sburocratizzazione si punta dichiaratamente all’uscita di
questa Istituzione dalla Pubblica Amministrazione, ed è già
annunciata l’applicazione del JobAct negli Atenei. Ovvero una
ulteriore iper-precarizzazione di quasi tutto il personale docente,
compreso quello ora in servizio al momento di un eventuale passaggio
di carriera.
L'uscita
dell'Università dalla Pubblica Amministrazione, richiesta da anni
dalla Confindustria, porterebbe al rafforzamento ulteriore del
potere dell'ANVUR e dei Rettori sulla didattica, sulla ricerca e sul
reclutamento, le carriere e la retribuzione dei docenti,
differenziando totalmente gli Atenei l'uno dall'altro.
L'obiettivo
finale è quello di ridurre a pochissimi gli Atenei “veri”,
quelli che svolgono didattica e ricerca, emarginando o cancellando
tutti gli altri. E tutto questo nella direzione di un uso ancora più
privatistico delle risorse pubbliche concentrate in poche mani.
Si
tratta di un progetto dannoso per l'intero Paese che con la
cancellazione dell'Università statale perderebbe un pilastro
fondamentale del suo sistema democratico.
Fonte: Flc CGIL