lunedì 27 aprile 2015

No allo smantellamento di scuola e università

Il 5 maggio negli atenei e nelle piazze anche il mondo universitario esprimerà il proprio dissenso nei confronti di una riforma del sistema scolastico che ricalca molte delle fallimentari ricette già sperimentate nell'Università.

La demolizione dell'Università statale sta avvenendo con gli ingenti tagli alle risorse già scarse, l'accentramento esasperato dei poteri a livello nazionale e negli Atenei, la messa ad esaurimento dei ricercatori e il precariato reso ancor più feroce e senza sbocchi dalla legge “Gelmini”, lo svuotamento del diritto allo studio che dovrebbe invece essere garantito anche a chi è privo di mezzi. .
Inoltre la valutazione (mal concepita e peggio realizzata dall'ANVUR che ha commissariato il Sistema universitario) è diventata una clava per controllare, colpire e demolire, piuttosto che uno strumento per aiutare a far funzionare meglio la ricerca e l’alta formazione nel nostro Paese in una logica di Sistema nazionale.
Eil peggio per l'Università statale sta per arrivare: con la scusa della sburocratizzazione si punta dichiaratamente all’uscita di questa Istituzione dalla Pubblica Amministrazione, ed è già annunciata l’applicazione del JobAct negli Atenei. Ovvero una ulteriore iper-precarizzazione di quasi tutto il personale docente, compreso quello ora in servizio al momento di un eventuale passaggio di carriera.
L'uscita dell'Università dalla Pubblica Amministrazione, richiesta da anni dalla Confindustria,  porterebbe al rafforzamento ulteriore del potere dell'ANVUR e dei Rettori sulla didattica, sulla ricerca e sul reclutamento, le carriere e la retribuzione dei docenti, differenziando totalmente gli Atenei l'uno dall'altro.
L'obiettivo finale è quello di ridurre a pochissimi gli Atenei “veri”, quelli che svolgono didattica e ricerca, emarginando o cancellando tutti gli altri. E tutto questo nella direzione di un uso ancora più privatistico delle risorse pubbliche concentrate in poche mani.
Si tratta di un progetto dannoso per l'intero Paese che con la cancellazione dell'Università statale perderebbe un pilastro fondamentale del suo sistema democratico.
Fonte: Flc CGIL

Tabelle di equiparazione dei pubblici dipendenti in caso di mobilità intercompartimentale. Lo stato del confronto

Le riforme non si fanno tagliando stipendi e azzerando le professionalità. Le osservazioni della Cgil e il nostro approfondimento sui comparti della conoscenza.

Dopo l’incontro dello scorso 2 aprile sulla bozza di DPCMrelativa alle tabelle di equiparazione,  pubblichiamo il documento inviato al Dipartimento Funzione Pubblica  venerdì 10 aprile 2015 dalla CGIL, dal segretario generale della FLC CGIL Domenico Pantaleo e da Rossana Dettori segretaria generale della Funzione Pubblica CGIL insieme a un approfondimento specifico sui comparti della conoscenza inviato al capo di gabinetto del ministero della Funzione Pubblica dott. Bernardo Polverari .
UNIVERSITÀ
La tabella 7 relativa all’Università contraddice quanto scritto all’articolo 2 della bozza di Decreto laddove si scrive che per la mobilità va attuato un confronto degli ordinamenti professionali come disciplinati dai contratti, tenendo conto delle mansioni svolte ecc.
Ad esempio per  la categoria EP (Elevate Professionalità), che ha come requisito di accesso la laurea + la specializzazione o abilitazione professionale e con mansioni paragonabili ad esempio ai tecnologi degli enti di ricerca, si assiste ad una compressione di questa figura sul livello IV del comparto ricerca, il che  non ha senso.
Peraltro per tutti i comparti il passaggio è possibile solo in un verso: nessuno può essere inquadrato in EP,  ma gli EP dell’università possono essere inquadrati in tutti i comparti.
Quindi o si tolgono gli EP dalla tabella (come per ricercatori e tecnologi), o si inseriscono almeno i tecnologi come destinazione.
Peraltro l’ad personam sarebbe altissimo e significherebbe un blocco stipendiale per anni e anni, forse fino alla pensione!
Analogamente andrebbe portata in rialzo l’equiparazione per tutte le altre categorie dell’università.

Data la specificità del settore occorrerebbe un diverso approccio per quanto riguarda l’equiparazione tra lavoratori universitari dei policlinici e delle ex Facoltà di Medicina e i lavoratori del Servizio Sanitario Nazionale.
fonte flc cgil

mercoledì 22 aprile 2015

Assenze per visite mediche, terapie e visite specialistiche: la situazione dopo la sentenza del TAR

Dopo la vittoria della FLC CGIL ripristinate le regole del contratto nazionale.

Lettera al Direttore Geneale Federico II


A seguito del nostro ricorso, la sentenza del TAR 5714 del 17 aprile 2015 annulla la circolare 2/14 del Ministero della funzione pubblica, dichiara illegittime disposizioni unilaterali sulla materia e riconduce la questione nell’alveo corretto, ovvero quello contrattuale.

Nella sentenza si affermano alcuni punti molto importanti:

  • i permessi che il contratto ha previsto ad altro scopo (motivi personali o di famiglia), così come i permessi brevi o le ferie, non vanno obbligatoriamente utilizzati (come affermato nella circolare 2/14) per giustificare assenze che hanno a che fare con la prevenzione della salute o con la malattia;
  • questi permessi per visite mediche, quando non sono direttamente riconducibili alla malattia in quanto tale, sono comunque un diritto sancito dalla legge;
  • la sede legittima per regolare la materia è quella contrattuale, così come riconosciuto implicitamente dallo stesso atto d’indirizzo emanato dal Dipartimento della funzione Pubblica all’Aran...continua (fonte flc cgil)

giovedì 16 aprile 2015

Comitato Unico di Garanzia - C.U.G. - la sua composizione

Dopo un tribolato avvio per la sua composizione, rinviato più volte per il mancato raggiungimento del quorum nelle votazioni della componente docente, finalmente varato questo importante organismo:

Composizione del Comitato

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 16, comma 2 del Regolamento per la costituzione del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni la durata del predetto Organo è commisurata a quella del Consiglio di Amministrazione in carica e, pertanto, in sede di prima applicazione, il CUG viene costituito a decorrere dal 7/4/2015 e fino al 13/09/2016.
Componenti elettivi
  • prof.ssa Concetta Giancola (rappresentante professori/ricercatori)
  • prof.ssa Francesca Galgano (rappresentante professori/ricercatori)
  • dott. Eduardo Pinto (rappresentante personale dirigente e tecnico - amministrativo)
  • dott. Pellegrino Palumbo (rappresentante personale dirigente e tecnico - amministrativo)
Componenti di designazione sindacale
  • dott.ssa Marinella Rotondo (rappresentante organizzazione sindacale U.I.L. - RUA)
  • dott.ssa Leopoldo Mignone (rappresentante organizzazione sindacale CONFSAL - Fed - SNALS / CISAPUNI)
  • sig.ra Immacolata Spagnuolo (rappresentante organizzazione sindacale C.S.A. - CISAL)
  • sig.ra Maria Maddalena Vaino (rappresentante organizzazione sindacale FLC - C.G.I.L.)
Rappresentanti degli studenti
  • sig. Renato Saporito (rappresentante degli studenti)
  • sig.ra Cecilia Giovanna Di Matteo (rappresentante degli studenti)
  • dott.Francesco Colella (rappresentante dei dottorandi / specializzandi) 
riferimenti normativi: A norme dell'art. 27 dello Statuto, il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG) è stato istituito con DR/2015/994 del 07/04/2015