“Colui che mente a se stesso e dà ascolto alla propria menzogna arriva al punto di non saper distinguere la verità né dentro se stesso, né intorno a sé e, quindi, perde il rispetto per se stesso e per gli altri.” Fëdor Dostoevskij
giovedì 24 novembre 2016
martedì 22 novembre 2016
Riunione di consultazione Punti Organico 2016 - III trance -
Si è tenuta lunedì 21 novembre una riunione di consultazione sui Punti Organico 2016.
Preliminarmente ci è stato comunicato che
gli organi di governo in prospettiva di un riassetto complessivo dell’organizzazione
di Ateneo hanno deciso di destinare il residuo di punti organico di cui alla
precedente consultazione del 07-10-2016 ovvero 4,26 p.o., per il reclutamento
delle seguenti figure professionali, previa l’attivazione delle procedure di
mobilità:
- 2,60 p.o. per l'assunzione di n 04 Dirigenti;
- 0,80 p.o. per l'assunzione di n 02 EP;
- 0,75 p.o. per l'assunzione di n 03 C.
Totale p.o. utilizzati 4,15 residui 0,11.
mercoledì 9 novembre 2016
Legge di bilancio 2017: Il commento
Vi segnalo la pubblicazione sul sito nazionale della Flc CGIL di un primo commento alla legge di bilancio 2017 in discussione alla camera. In evidenza:
Il rinnovo dei contratti
Si sceglie la singolare
strada di un “pacchetto tutto compreso”, un fondo su cui dovrebbero
gravare le assunzioni nella pubblica amministrazione e nelle forze
dell’ordine, il riordino delle carriere e la proroga del bonus di 80
euro per le forze armate e corpi di polizia, i costi del rinnovo
contrattuale. Le stime su quanto resterebbe per i Ccnl sono variabili,
ma nessuno si spinge oltre i 900 milioni a regime, a cui aggiungere
quelli che dovranno stanziare le amministrazioni non comprese in quelle
centrali, tra cui università, enti pubblici di ricerca, comuni e sanità.
Si
tratta di un fondo mal costruito e insufficiente. Il percorso del
rinnovo nei settori pubblici continua a essere ostacolato dalla mancanza
di risorse adeguate in aperto contrasto con quanto sancito, peraltro,
dalla Corte costituzionale.
Università e ricerca
Spicca la diversa entità delle risorse
destinate alle imprese attraverso gli incentivi finalizzati alla
supposta innovazione tecnologica rispetto a quelle investite
direttamente per università e enti di ricerca che sembrano collocate ìn
una logica sussidiaria e marginale rispetto anche al programma industria
4.0.
A parte l’investimento pluriennale per 768 mln di euro nello Human Technopole di cui abbiamo ampiamente detto,
oggi coperto dalla foglia di fico di una fondazione Miur-Mef, ci sono
circa 300 milioni di euro per diverse misure a favore dell’università ma
soprattutto destinate direttamente ai dipartimenti, un aumento del turn
over al 50% a cui si aggiungono le risorse per il diritto allo studio. È
un’inversione di tendenza da riconoscere e apprezzare perché finalmente
mette il segno più su alcune priorità, ma con risorse scarse e spese,
purtroppo, spesso male. Piuttosto che aumentare il fondo ordinario si
cercano tutte le strade possibili per non farlo, sulla base del
pregiudizio che le università siano luoghi di spreco salvo presunte
eccellenze che solo una sapiente miscela di valutazioni di Palazzo Chigi
e dell’Anvur possono riconoscere e giubilare. La maggior parte delle
risorse previste per l’università è attribuita secondo meccanismi che
bypassano quasi sempre gli atenei e lo stesso Miur, in una sorta di
commissariamento sempre più forte da parte del governo, come dimostra la
follia delle cattedre “Natta” per fortuna già censurate
dal Consiglio di Stato. La nota positiva riguarda senza dubbio il
diritto allo studio, ma anche le norme specifiche su questo versante non
sono immuni dalla retorica dell’eccellenza per cui si dividono le
risorse, che andrebbero destinate al fondo nazionale, in provvedimenti
diversi tra cui quello istitutivo di superborse di studio (500 come le
cattedre “Natta”, evidentemente un numero magico) da assegnare a
studenti supermeritevoli selezionati anche in base alle valutazioni
Invalsi. È positivo che finalmente si sia capito che c’è un enorme
problema dato dal calo delle immatricolazioni (25% in meno rispetto al
2003) e che quindi vadano messi in campo strumenti per recuperare questo
gap che ci colloca tra gli ultimi posti in Europa. Il problema è che
siamo ancora purtroppo molto lontani dallo stanziare le risorse che
sarebbero effettivamente necessarie ed è importante allora non
“sprecare” le risorse aggiuntive che pure si mettono, vedi l’inutile
spot dei 500 euro ai diciottenni, ma finalizzarle tutto per garantire il
dettato costituzionale della garanzia di accesso per tutti e a tutti i
livelli di istruzione, a partire dal superamento totale dello scandalo
degli idonei senza borsa.
In alcuni casi, come l’aumento del fondo
ordinario per gli enti di ricerca vigilati dal Miur, si tratta di vere e
proprie briciole per entità e destinazione, peraltro solo a partire dal
2018, che smentiscono gli stessi contenuti della delega sulla
semplificazione riproponendo la distinzione tra enti strumentali non
vigilati dal Miur ed enti non strumentali. I primi non ricevono alcun
aumento di risorse, ma anzi rischiano di subire il contraccolpo del
taglio delle spese per i ministeri come già avvenuto in passato.
La nostra iniziativa
La FLC CGIL presenterà
emendamenti specifici al provvedimento al fine di modificarlo in parti
salienti. Risorse vere per il rinnovo del contratto, stabilizzazioni e
investimenti diretti nei nostri settori, questi gli obiettivi che
indicheremo. Non daremo tregua durante tutto il percorso di discussione
in Parlamento affinché si giunga a un testo che renda giustizia al
diritto costituzionale di milioni di lavoratori di vedersi rinnovare il
contratto di lavoro.
martedì 8 novembre 2016
Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016: le norme sui permessi
Domenica 4 dicembre 2016 dalle ore 7.00 alle 23.00 si voterà per il referendum costituzionale.
In allegato una scheda di approfondimento con le normative sui permessi elettorali, sia per esercitare il diritto di voto sia per i lavoratori impegnati nelle operazioni elettorali nei seggi.
Per saperne di più sul voto
Le agevolazioni di viaggio a favore degli elettori
scheda flc cgil le norme sui permessi elettorali per le elezioni politiche e amministrative e i referendum
In allegato una scheda di approfondimento con le normative sui permessi elettorali, sia per esercitare il diritto di voto sia per i lavoratori impegnati nelle operazioni elettorali nei seggi.
Per saperne di più sul voto
Le agevolazioni di viaggio a favore degli elettori
scheda flc cgil le norme sui permessi elettorali per le elezioni politiche e amministrative e i referendum
giovedì 20 ottobre 2016
Compensi diretti ad incentivare la produttività e miglioramento dei servizi – Performance organizzativa – art. 10 CCI 2016 scheda di autovalutazione/valutazione
Compensi diretti ad incentivare la produttività e miglioramento dei servizi – Performance organizzativa – art. 10 CCI 2016 scheda di autovalutazione/valutazione
Si ricorda a tutte le
colleghe e i colleghi di categoria B, C e D destinatari della produttività di cui
all’art. 10 CCI, che per accedere all’erogazione dell’elemento incentivante è necessaria
la compilazione della relativa scheda di autovalutazione/valutazione.
Si richiama
l’attenzione affinché tutte/i compilino la relativa scheda a prescindere dall’aver
partecipato o meno ad attività per conto terzi nell’anno 2015.
Inoltre giova
ricordare che tali schede, differenti per categoria dovranno essere inoltrate
dai Direttori di Dipartimento, Centri, Capi Ripartizione ecc. all’Ufficio
Relazioni Sindacali e Trattamento Accessorio
entro il 07 novembre
p.v.
I files excel relativi
alle predette schede sono disponibili nella sezione
Modulistica/URSTA: (http://www.unina.it/modulistica/relazioni-sindacali-e-trattamento-accessorio)
Scheda comportamenti cat.B http://www.unina.it/documents/11958/6418390/OBCatBrev1_16Ott2014.xlsx
Scheda comportamenti cat.C http://www.unina.it/documents/11958/6418390/OBCatCrev1_16Ott2014.xlsx
Modulistica/URSTA: (http://www.unina.it/modulistica/relazioni-sindacali-e-trattamento-accessorio)
Scheda comportamenti cat.B http://www.unina.it/documents/11958/6418390/OBCatBrev1_16Ott2014.xlsx
Scheda comportamenti cat.C http://www.unina.it/documents/11958/6418390/OBCatCrev1_16Ott2014.xlsx
domenica 9 ottobre 2016
Riunione di consultazione Punti Organico 2016 -II trance-
Si è tenuta
venerdì 07 ottobre una riunione di consultazione sui Punti Organico 2016.
Preliminarmente ci è stato comunicato che gli organi di governo a seguito
dell’emanazione del DM 619/2016 attribuzione punti organico 2016 hanno assegnato al PTA
una quota ulteriore di P.O. ovvero 5,11.
Che dall’anticipazione dei P.O. relativi al 16 giugno 2016 residuano 0,05 P.O. pertanto i P.O. disponibili sono 5,16.
Alla luce di tale breve esposizione l'amministrazione
ci ha comunicato che per esigenze funzionali intende utilizzare preliminarmente
0,90 P.O. procedendo in questo modo, previa l’attivazione delle procedure di
mobilità di voler attingere in subordine alle graduatorie già esistenti:
- - 0,30 p.o. per l'assunzione di n 01 D area Tec. Tecnica scientifica elaborazione dati
per le esigenze Biotecnologiche
–org.ne espletamento corsi lab chimica organica;
- - 0,30 p.o. per l'assunzione di n 01 D area Tec. Tecnica scientifica elaborazione dati
per le funzioni di addetto
serv. Prev. Incendi/emergenze.
- - 0,30 p.o. per l'assunzione di n 01 D area Tec. Tecnica scientifica elaborazione dati
per le funzioni di addetto
alla prevenzione e sicurezza.
Totale P.O. utilizzati
0,90 residui 4,26.
La Flc CGIL ha osservato e ribadito che questo sistema di
reclutamento calato unicamente sulle esigenze emergenziali non è più
sostenibile e condivisibile, è necessaria una reale programmazione
annuale/pluriennale del fabbisogno di personale evidenziando tutte le aree di
sofferenza del sistema Ateneo, cercando di rispondere in maniera seria ed
organica alla sempre più crescente mole di lavoro che grava su tutti gli uffici
per effetto delle implementazioni delle attività tecnico/amministrative ordinarie
e straordinarie. Una seria riflessione in tal senso andrebbe affrontata
mettendo in relazione le cessazione del personale negli anni con il mancato
turnover, l’invarianza dei salari per effetto del blocco dei contratti con l’aumento
delle competenze e prestazioni per singoli addetto.
martedì 6 settembre 2016
ISEE 2016 - attrezziamoci per tempo
Il modello Isee
L’ISEE è uno strumento che consente attraverso la valutazione delle condizioni economiche del richiedente e del proprio nucleo familiare, l’accesso a prestazioni sociali agevolate o a servizi di pubblica utilità a tariffa ridotta.
L’ISEE è uno strumento che consente attraverso la valutazione delle condizioni economiche del richiedente e del proprio nucleo familiare, l’accesso a prestazioni sociali agevolate o a servizi di pubblica utilità a tariffa ridotta.
L’ISEE serve per valutare le condizioni economiche del richiedente e
del proprio nucleo familiare, rispetto all’accesso a prestazioni
sociali agevolate, quali:
- Assegno di maternità.
- Assegno per il nucleo familiare.
- Asilo nido e altri servizi educativi per l’infanzia.
- Prestazioni scolastiche (mense, libri, trasporti, borse di studio).
- Prestazioni per il diritto allo studio universitario.
- Agevolazioni per servizi di pubblica utilità (telefono, luce, gas, trasporti).
- Servizi socio-sanitari domiciliari (assistenza domiciliare, diurni, residenziali).
- Fondo sostegno affitti.
- Contributo regionale per acquisto della prima casa per giovani coppie.
Presentare l’ISEE non è un obbligo ma un
diritto di cui gode il contribuente che ha i requisiti per ottenere
agevolazioni e/o contributi. La certificazione ISEE ha validità un anno e
il servizio è gratuito.
L’ISEU viene richiesto da alcune università per avere accesso a contributi, agevolazioni tariffe universitarie e per il calcolo della seconda rata della retta.
Si ricorda che nel nostro Ateneo le prestazioni per le quali è richiesto tale modello sono:
mercoledì 31 agosto 2016
Università: il MIUR comunica la distribuzione dei punti organico 2016
Continua l’impoverimento degli Atenei Italiani. Bisogna invertire la rotta.
Il MIUR con il Decreto Ministeriale 619 del del 5 agosto 2016 ha comunicato alle Università i Punti Organico disponibili per il 2016. Registriamo come sempre i soliti effetti anomali, squilibrati e penalizzanti sul sistema universitario.
Le normative di riferimento per l’assegnazione dei Punti Organico sono la Legge 240/10 e il successivo decreto legislativo 49/12
nonché quanto previsto dal DPCM del 31 dicembre 2014 (Disposizioni per
il rispetto dei limiti delle spese di personale e delle spese di
indebitamento da parte delle università, per il triennio 2015‐2017) e
dalle altre disposizioni di legge sul turnover.
Per effetto di detti provvedimenti su un totale di 1.989,45 punti organico che si sono liberati nel 2015 per cessazioni di personale universitario (docente e tecnico-amministrativo), ne vengono complessivamente riassegnati alle università solo 1.193,67 pari al 60% delle cessazioni.
Giova ricordare che il contestato meccanismo dei punti organico prevede questa corrispondenza di valori:
professore ordinario | 1 punto |
professore associato | 0,70 |
ricercatore (anche T.D.) | 0,50 |
T.A.B. categoria B | 0,20 |
T.A.B. categoria C | 0,25 |
T.A.B. categoria D | 0,30 |
T.A.B. categoria EP | 0,40 |
Dirigenti | 0,65 |
CEL | 0,20 |
Nella distribuzione dei punti organico per il 2016 quattro Atenei (Reggio Calabria, Seconda Univ. Di Napoli, Cassino e Siena)
superano i limiti del 80% di spesa per il personale ovvero sono sotto
all’unità per quanto riguarda l’indicatore di sostenibilità
economico-finanziaria (ISEF) ed hanno quindi un turnover limitato al 30%
della spesa annua relativa al personale cessato nel 2015.
Permane
ancora nel 2016 il vincolo, previsto dalle ultime leggi di stabilità,
di destinare una percentuale di punti organico per la partecipazione
delle Università alle procedure di ricollocazione del personale delle città metropolitane e delle province.
Si tratta in particolare di complessivi 37,80 punti organico relativi a
cessazioni del personale TAB che non possono quindi essere utilizzati
ma accantonati appunto per far fronte all’eventuale ricollocazione del
personale delle province.
Sarà pure un algoritmo a governare il processo, ma questo porta inevitabilmente verso il ridimensionamento se non la chiusura di alcuni Atenei, per lo più collocati al Sud, ma non solo.
Se gli Atenei siciliani,
ad esempio, perdono in due anni complessivamente 388,55 punti organico e
ne ricevono 147,77 (di cui 12,39 accantonati per le province); se gli Atenei sardi
ne perdono 134,65 e ne ricevono 57,93 (di cui 5,03 accantonati per le
province) questo avrà o no impatto sull’offerta formativa,
sull’attrattività di questi atenei, sulla loro capacità di competere
(parola che piace tanto ai nostri governanti)?
Ci sono invece
Atenei che, anno dopo anno, vedono la possibilità di incrementare il
proprio organico ben oltre il 100% delle cessazioni (ad esempio la
Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la Stranieri di Siena, la SISSA di
Trieste, Catanzaro, Milano Bicocca e il Politecnico di Milano).
Stiamo,
o meglio stanno nei fatti decidendo una nuova geografia dell’istruzione
universitaria proseguendo pervicacemente in quella che è stata la linea
della cosiddetta riforma Gelmini. Meno Atenei, meno
corsi, meno personale, meno risorse pubbliche, un sistema a due velocità
con Atenei di eccellenza e Atenei licealizzati e un’istruzione
superiore che diventa sempre più un miraggio per le classi meno
abbienti.
Noi crediamo che si debba invertire rotta,
che si debba uscire dall’emergenza e tornare ad investire su università
e ricerca per dare una opportunità vera a questo Paese di uscire dalla crisi che lo attanaglia.
Basta con i punti organico che vanno solo aboliti, turn-over al 100%, piano straordinario di assunzioni e un FFO che torni almeno ad essere quello che era prima del taglio di quasi un miliardo di euro!
Vieni a firmare per la “Carta dei diritti universali del lavoro”
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In tutta Italia è possibile firmare a
sostegno della legge di iniziativa popolare promossa dalla Cgil.
La raccolta firme per la Carta terminerà l’8
ottobre. Trova il punto di raccolta firme più vicino a te! Clicca qui.
Oppure Contattami sarò io a raggiungerti
martedì 23 agosto 2016
Contratti pubblici: per il settore della conoscenza occorrono risorse e rendere pienamente esigibile la contrattazione decentrata superando la legge Brunetta
Dopo l'incontro del 26 luglio u.s. nel quale la CGIL ha registrato da parte del Governo “un’apertura dichiarata che andrà verificata sul fronte della reale valorizzazione del lavoro pubblico e della riqualificazione dei servizi pubblici, così come sulla necessità di implementare le risorse a disposizione per i rinnovi parallelamente all’iter della legge di stabilità”, il commento della Flc-CGIL: È importante la disponibilità del Governo ad aprire il confronto sui contratti e sul testo unico di riordino del lavoro pubblico.
Verificheremo sui tavoli politici e tecnici se quella disponibilità si
tradurrà in atti concreti. La prima condizione per rinnovare i contratti
nei comparti della conoscenza è stanziare le risorse necessarie
nella legge di stabilità per incrementare il salario, garantire
l’allargamento e la esigibilità della contrattazione decentrata e
rivedere le parti normative. L’aumento del tabellare deve essere garantito a tutti e nello stesso tempo si deve affrontare la questione del rapporto tra salario e obiettivi di miglioramento qualitativo dei servizi...continua
Fonte: www.flcgil.it
giovedì 21 luglio 2016
PRENDONO IL VIA I PROGETTI INCENTIVANTI -- comunicato FLC CGIL CISL UIL -
E’
stato pubblicato nei giorni scorsi il “Decretone”
ex art 12 del CCI 2016 riguardante l’avvio dei 182 progetti incentivanti di cui 20 collocati in prima fascia
e i restanti in seconda fascia.
Le sollecitazione delle scriventi OO.SS. per l’inclusione
massima di tutto il personale tecnico-amministrativo-bibliotecario e per un
corrispettivo più che adeguato all’impegno, è stato pienamente recepito. Ai
progetti infatti, parteciperanno oltre 1500 lavoratori dell’ Ateneo e per un compenso medio di oltre duemila euro
cadauno.
Considerate
le attuali difficoltà di carattere economico in cui ci si imbatte quotidianamente,
crediamo di aver raggiunto un risultato che proietta il nostro salario
accessorio ai primi posti tra gli Atenei Italiani.
Su
sollecitazione di molti lavoratori intendiamo
chiarire una volta per tutte alcuni dubbi, che sono emersi dalla lettura del
Decreto e da talune disposizioni già date dai responsabili delle strutture
interessate:
·
I
progetti vanno svolti esclusivamente fuori
orario di servizio;
·
Possono
già essere avviati da questo mese;
·
Non
ci sono paletti di orari settimanali e/o mensili ma molta flessibilità nella gestione oraria del progetto;
·
Basta
anche una sola ora dedicata
all’attività progettuale;
·
Il
codice 80 può essere digitato
direttamente alla fine della giornata lavorativa, in questo caso però eventuali
debiti orari maturati durante l’orario di servizio, saranno sottratti e
l’eventuale eccedenza verrà considerata attività progettuale. Per non incorrere
in ciò, consigliamo di timbrare l’uscita dal servizio, per poi digitare l’ingresso cod. 80 e uscita cod. 80;
·
L’attività
progettuale può essere svolta anche nella giornata del mercoledì per gli uffici dell’Amministrazione Centrale;
·
Chi
presta servizio con articolazione oraria in
turni può eccezionalmente svolgere le attività di progetto prima
dell’inizio del proprio turno (quando è previsto l’ingresso pomeridiano);
·
Il
progetto può essere concluso anche prima
della scadenza programmata qualora l’obiettivo sia stato raggiunto, in ogni
caso non prima della decorrenza di cinque mesi;
Ovviamente
le scriventi OO.SS. sono a disposizione
dei lavoratori per ulteriori delucidazioni.
martedì 5 luglio 2016
Precariato e abilitazione scientifica la Flc CGIL incontra la CRUI
Il il 20 luglio alle ore 17 ci sarà un incontro, insieme
a CISL Università e UIL RUA, con il Presidente della CRUI.
L’incontro
sollecitato dalla Flc CGIL per affrontare prioritariamente due questioni
sulle quali la Flc ritene importante una presa di posizione da parte
della stessa CRUI:
In allegato due lettere, una a sola firma FLC CGIL e l’altra unitaria.
L’occasione
dell’incontro speriamo possa essere utile anche per capire un primo
orientamento della CRUI sul rinnovo del CCNL del comparto università.
giovedì 16 giugno 2016
Programmazione Punti organico -residui anni precedenti e anticipazione anno 2016 - PTA
Si è tenuta in data
odierna la riunione di consultazione sui punti organico 2016. Preliminarmente
ci è stato comunicato di aver rideterminato con DG il totale dei punti organico
relativo ad anni precedenti, in particolare dalla procedura PROPER è risultato
un residuo utilizzabile di 0,15 p.o..
Inoltre non è ancora stato emanato (come previsto dalla normativa vigente
entro aprile dell'anno di riferimento) il decreto di assegnazione dei punti
organico 2016; in via preliminare nelle more dell'emanazione del richiamato
decreto il CdA ha autorizzato per il PTA l'utilizzo di n.5,00 p.o.;
il totale dei p.o. disponibili da utilizzare subito per il 2016 è di 5,15.
Pertanto l'amministrazione ci ha comunicato che per le
esigenze complessive dell'Ateneo intende procedere in questo modo:
- - 0,20 p.o. per l'assunzione di n 01 B area tecnica amm. da attingere dalla graduatoria
esistente di Trattorista;
- - 2,40 p.o. per l'assunzione di n 12 B area amm. da attingere dalla graduatoria
esistente DG 1402 del 18.12.2015;
- - 2,20 p.o. per l'assunzione di n 11 B (in senso generale) da bandire come mobilità, e
solo dopo espletamento della stessa eventuale ricorso alle liste ex
collocamento (di personale sgt da inquadrare come B1).
- - 0,30 p.o per l'assunzione di n.01 D Amm/Gest (per il supporto alla didattica e
ricerca per la costituenda struttura di Ateneo con competenze e raccordo
delle attività Didattiche - AVA-SUA-ANVUR -concorso da bandire-ecc.
Totale p.o. utilizzabili 5,10 residui, 0,05.
Abbiamo osservato e ribadito che il metodo
comunicativa del sistema consultivo non risponde alle esigenze reali di
ottimizzazione delle competenze e delle professionalità che a nostro avviso
andrebbero ricercate in via preliminare all'interno del nostro Ateneo,
sottolineando in modo particolare l'urgenza di una mappatura delle competenze e delle aree
di sofferenza che ci permetterebbero di valutare con maggiore oggettività
l'allocazione delle risorse.
giovedì 19 maggio 2016
Pillole di legislazione universitaria contributo della FLC CGIL per le prossime PEO - materiale didattico-
I prossimi 9 e 10 giugno si terranno le prove scritte relative alle Progressioni Orizzontali anno 2016 per le categorie D ed EP. E' un
appuntamento importante che richiede concentrazione ed applicazione nell’approfondimento
degli argomenti concorsuali, che non sempre si riesce a trovare per la
molteplicità di impegni sia lavorativi che personali. Per questi motivi e al fine
di agevolare il metodo di studio la Flc CGIL ha elaborato una piccola dispensa che non sostituisce lo studio in senso stretto, ma vuole essere
un contributo al metodo. Chi fosse interessato può inviare
una mail al seguente indirizzo g.iannone@flcgil.it per ricevere il link dal quale scaricare il materiale didattico.
P.S.: il giorno 27 maggio 2016, mediante pubblicazione nella sezione informatica dell’Albo Ufficiale di Ateneo, sul sito web
sarà data comunicazione della suddivisione dei candidati per aula per la suddetta prova scritta.
giovedì 12 maggio 2016
mercoledì 13 aprile 2016
Responsabilità disciplinare dei dipendenti pubblici: il parere favorevole con osservazioni del Consiglio di Stato
Invito ad eliminare la responsabilità penale dei dirigenti e le azioni
per danno all'immagine. I punti principali ed il testo del parere n.
864/2016 sullo schema di decreto.
Il Consiglio di Stato ha reso parere favorevole con osservazioni
sullo schema di decreto legislativo sulla disciplina relativa alla
responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti (6-4-2016) .
I punti principali del parere del Consiglio di Stato sulla disciplina relativa alla responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti.
Il
parere, dopo aver ricordato il ruolo e la natura della funzione
consultiva del Consiglio di Stato, prosegue con la attenta e dettagliata
ricostruzione normativa della disciplina in materia disciplinare.
Segue l’esame ricostruttivo, anche in termini di obiettivi, delle regole predisposte nello schema.
In particolare, lo schema di decreto prevede:
Segue l’esame ricostruttivo, anche in termini di obiettivi, delle regole predisposte nello schema.
In particolare, lo schema di decreto prevede:
– l'ampliamento del novero delle ipotesi riconducibili alla fattispecie “falsa attestazione della presenza in servizio”, con la statuizione che risponde della violazione anche chi abbia agevolato, con comportamenti attivi o omissivi, la condotta fraudolenta;
– l'introduzione della sanzione della sospensione cautelare senza stipendio del dipendente pubblico nei casi di “falsa attestazione della presenza in servizio”, da irrogarsi immediatamente e comunque entro 48 ore;
– l'introduzione di un procedimento disciplinare accelerato nei casi di “falsa attestazione della presenza in servizio”;
– l'introduzione dell’azione di responsabilità per danni di immagine della PA nei confronti del dipendente sottoposto ad azione disciplinare per assenteismo;
– l'estensione della fattispecie di reato “Omissione d’atti d’ufficio”, di cui all’artt. 328 c.p., ai casi in cui il dirigente (o il responsabile del servizio) ometta l’adozione del provvedimento di sospensione cautelare o l’attivazione del procedimento disciplinare nei confronti del dipendente che abbia attestato falsamente la propria presenza;
– l'estensione della responsabilità disciplinare del dirigente (o del responsabile del servizio) e irrogazione della sanzione del licenziamento disciplinare ai casi in cui lo stesso ometta l’adozione del provvedimento di sospensione cautelare o l’attivazione del procedimento disciplinare.
Modifiche proposte.
Quanto alle modifiche proposte, vanno segnalate le osservazioni concernenti la necessità di introdurre specifici e chiari termini procedimentali, in specie in tema di contestazione dell’addebito e di preavviso per la convocazione in contraddittorio, i quali devono essere compatibili con il termine di conclusione del procedimento, ma anche idonei ad assicurare l’effettività del diritto di difesa, nonché con la specifica indicazione del dies a quo di decorrenza del termine di conclusione del procedimento.
Viene poi suggerita una riflessione, sotto il profilo della ragionevolezza e della proporzionalità, in ordine all’introduzione della sanzione disciplinare del licenziamento in capo ai dirigenti e ai responsabili di servizio per i casi previsti dal comma 3-bis, che sostanzialmente equipara il dirigente, quanto al trattamento sanzionatorio, ad un soggetto che ha concorso nella commissione dell’illecito, mentre in realtà la condotta omissiva del dirigente, cui la norma si riferisce, è una condotta successiva e diversa rispetto all’illecito posto in essere dal dipendente.
Quanto alle modifiche proposte, vanno segnalate le osservazioni concernenti la necessità di introdurre specifici e chiari termini procedimentali, in specie in tema di contestazione dell’addebito e di preavviso per la convocazione in contraddittorio, i quali devono essere compatibili con il termine di conclusione del procedimento, ma anche idonei ad assicurare l’effettività del diritto di difesa, nonché con la specifica indicazione del dies a quo di decorrenza del termine di conclusione del procedimento.
Viene poi suggerita una riflessione, sotto il profilo della ragionevolezza e della proporzionalità, in ordine all’introduzione della sanzione disciplinare del licenziamento in capo ai dirigenti e ai responsabili di servizio per i casi previsti dal comma 3-bis, che sostanzialmente equipara il dirigente, quanto al trattamento sanzionatorio, ad un soggetto che ha concorso nella commissione dell’illecito, mentre in realtà la condotta omissiva del dirigente, cui la norma si riferisce, è una condotta successiva e diversa rispetto all’illecito posto in essere dal dipendente.
Eccesso di delega.
Di particolare rilievo appaiono le considerazioni conclusive svolte in termini di eccesso di delega, sotto due profili.
In primo luogo, è chiesta l’espunzione dal testo della disciplina concernente l’azione di responsabilità per danno d’immagine alla pubblica amministrazione, in quanto posta al di fuori della delega conferita dall’art. 17, comma 1, lett. s), l. 7 agosto 2015, n. 124. Tale disciplina appare, infatti, estranea alla materia della responsabilità disciplinare e al procedimento disciplinare, vertendosi in tema di responsabilità di diversa natura. Né è possibile indirettamente ricondurre l’istituto alla materia della responsabilità disciplinare mediante riferimento ad una ipotetica contestualità delle azioni nei confronti del pubblico dipendente, atteso che neppure questa sussiste.
Di particolare rilievo appaiono le considerazioni conclusive svolte in termini di eccesso di delega, sotto due profili.
In primo luogo, è chiesta l’espunzione dal testo della disciplina concernente l’azione di responsabilità per danno d’immagine alla pubblica amministrazione, in quanto posta al di fuori della delega conferita dall’art. 17, comma 1, lett. s), l. 7 agosto 2015, n. 124. Tale disciplina appare, infatti, estranea alla materia della responsabilità disciplinare e al procedimento disciplinare, vertendosi in tema di responsabilità di diversa natura. Né è possibile indirettamente ricondurre l’istituto alla materia della responsabilità disciplinare mediante riferimento ad una ipotetica contestualità delle azioni nei confronti del pubblico dipendente, atteso che neppure questa sussiste.
Ad avviso
del Consiglio di Stato la formulazione della norma porta a ritenere che
tale azione di responsabilità per danno di immagine si svolga e si
esaurisca successivamente alla conclusione della procedura di
licenziamento. Va inoltre considerato che la stessa non concerne
direttamente la disciplina del lavoro con la pubblica amministrazione.
Né i relativi profili di organizzazione amministrativa, attenendo
piuttosto agli effetti che la violazione degli obblighi del lavoratore
produce, in relazione alla tutela di interessi e beni che non riguardano
direttamente il rapporto di lavoro. L’unica parte della disposizione
che risulta pienamente compatibile con la previsione della lett. s)
dell’art. 17 della legge delega - prosegue il Consiglio di Stato - è la
prima parte del comma 3-quater, laddove prevede che “Nei casi di cui al comma 3-bis,
la denuncia al pubblico ministero e la segnalazione alla competente
procura regionale della Corte dei Conti avvengono entro quindici giorni
dall’avvio del procedimento disciplinare”, rinvenendosi in tal caso la
posizione di un mero obbligo di denuncia connesso alla commissione di
fatti per i quali è avviato ed è in corso un procedimento disciplinare;
collegamento che potrebbe essere rafforzato dalla espressa previsione di
tale obbligo in capo all’ufficio per i procedimenti disciplinari. Da
tale denuncia, e dalla segnalazione alla Corte – correttamente previste
dalla norma delegata – già discende l’obbligo per la giurisdizione
contabile di valutare la consistenza dei fatti, senza certo potersi
escludere che il danno alla immagine debba costituire componente
significativa del danno “erariale” risarcibile dal dipendente infedele.
E' poi evidenziata l'introduzione, con riferimento alla disposizione del comma 3-quinquies, di una nuova ipotesi di omissione di atti d'ufficio ex art. 328 c.p.. Il cit. comma 3-quinquies ha infatti previsto che "Il comma 3-quinquies prevede che, per i casi di cui al comma 3-bis, l’omessa comunicazione all’ufficio competente per i procedimenti disciplinari, l’omessa attivazione del procedimento disciplinare e l’omessa adozione del provvedimento di sospensione cautelare costituiscono, a carico dei dirigenti ovvero, negli enti privi di qualifica dirigenziale, a carico dei responsabili di servizio competenti, illecito disciplinare punibile con il licenziamento; tali comportamenti configurano il reato di omissione di atti di ufficio, punito dall’art. 328 del codice penale". Indubbia è la differenza rispetto all'art. 328 c.p. che, per la configurabilità del fatto di reato, prevede la preventiva formulazione di una richiesta, il mancato compimento dell’atto dell’ufficio e la mancata risposta per esporre le ragioni del ritardo. Trattasi, dunque, di introduzione di una nuova norma penale, in relazione alla quale non si riscontra il supporto di idonea delega legislativa. Ad avviso del Consiglio di Stato qualora il Governo, nel quadro di un inasprimento della responsabilità dei dirigenti, ed al fine di dare forte impulso alla iniziativa di controllo e denuncia dei fenomeni di assenteismo, intenda introdurre una estensione, ai comportamenti dirigenziali omissivi nei casi in esame, dell’art. 328 c.p.., sarà necessario un intervento con norma primaria giacchè la norma delegata, così come formulata, si presterebbe ad essere censurata con successo da eventuali incolpati per eccesso di delega, compromettendo così l’obiettivo finale di giusto rigore nei confronti degli assenteisti e di chi omette di denunciare i comportamenti.
Il parere quindi conclude con il suggerimento di espungere dal testo le disposizioni che attengono all’azione di responsabilità per danno d’immagine e alla responsabilità penale dei dirigenti, senza con ciò voler porre alcuna preclusione in merito e in diritto a che le stesse previsioni siano riprese in considerazione per l’inserimento in un successivo idoneo provvedimento legislativo, anche in via urgente.
martedì 12 aprile 2016
RICERCATORI A TEMPO DETERMINATO E TRATTAMENTO DI FINE SERVIZIO
Il
nostro Ufficio Legale Nazionale ha predisposto una diffida, mirante alla
corretta applicazione delle trattenute per i ricercatori universitari assunti a tempo determinato, che devono essere
assoggettati a contribuzione TFS e non TFR, come, invece, avviene in molti
casi.
La diffida del Nazionale
richiama la nota INPS del 27 febbraio 2013, con cui l'istituto di previdenza,
appositamente sollecitato, ha precisato che:
“In esito al quesito formulato con nota prot. N. 1739 del 30.01.2013 si
precisa che i ricercatori universitari, ancorchè a tempo determinato, laddove
esistano le condizioni, devono essere assoggettati a contribuzione TFS”
come
precisato con l'informativa n. 11 del 03.06.2002, in quanto tale categoria di
personale non è riguardata dal DPCM
20.12.1999.
Precisa, ancora, la nota INPS:
“La definizione di detta tipologia di
personale quale -“non contrattualizzato”- non attiene alla tipologia del
rapporto di lavoro, che prevede infatti tutte le specificità del personale che
sottoscrive un regolare contratto anche se a tempo determinato, bensì alla
natura e struttura della retribuzione, nonché agli elementi giuridici del
rapporto di lavoro, stabiliti non dalla contrattazione collettiva con l’ARAN ma
dagli ordinamenti degli Enti di appartenenza. Difatti, l’art. 24 della legge
240/2010 prevede che detti contratti stabiliscono le modalità di svolgimento di
didattica e di ricerca sulla base dei regolamenti di ateneo e non della
contrattazione collettiva. Anche per la figura professionale di cui alle leggi
n. 230/2005 e n. 240/2010 è specificato che il trattamento economico di tali
contratti sia rapportata a quello degli attuali ricercatori confermati
(stabilito con DPR)”.
Per
quegli Atenei che, in maniera errata, venisse applica per i ricercatori a tempo
determinato, siano essi di tipologia a) o b), il regime di TFR, invitiamo
a presentare la diffida allegata.
Per
chi fosse interessato invitiamo a contattar la Flc CGIL Napoli o le compagne e
compagni presenti in Ateneo
Contatti:
Flc
Napoli: napoli@flcgil.it
Gaetano Iannone: g.iannone@flcgil.it;
cell: +39 3477850777
lunedì 11 aprile 2016
Progressioni economiche orizzontali anno 2015 Tabelle Arretrati
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