martedì 22 novembre 2016

Riunione di consultazione Punti Organico 2016 - III trance -

Si è tenuta lunedì 21 novembre una riunione di consultazione sui Punti Organico 2016.
Preliminarmente ci è stato comunicato che gli organi di governo in prospettiva di un riassetto complessivo dell’organizzazione di Ateneo hanno deciso di destinare il residuo di punti organico di cui alla precedente consultazione del 07-10-2016 ovvero 4,26 p.o., per il reclutamento delle seguenti figure professionali, previa l’attivazione delle procedure di mobilità:
  1. 2,60 p.o. per l'assunzione di n 04 Dirigenti;
  2. 0,80 p.o. per l'assunzione di n 02 EP;
  3. 0,75 p.o. per l'assunzione di n 03 C.
Totale p.o. utilizzati 4,15 residui 0,11.

Le nostre considerazioni hanno ancora una volta evidenziato la necessità di una reale programmazione annuale/pluriennale del fabbisogno di personale anche alla luce della riorganizzazione degli assetti di Ateneo che certamente non può non vedere protagoniste le organizzazioni sindacali attraverso il loro contributo. Inoltre una seria programmazione non potrà prescindere dalla necessaria valorizzazione delle tante competenze interne dell’Ateneo. Ci attendiamo inoltre, previo il superamento del blocco dei P.O. congelati per le ex Province, che le stesse risorse siano destinate ad un reclutamento straordinario di altre categorie di PTA (B-C-D).

mercoledì 9 novembre 2016

Legge di bilancio 2017: Il commento


Vi segnalo la pubblicazione sul sito nazionale della Flc CGIL di un primo commento alla legge di bilancio 2017 in discussione alla camera. In evidenza:


Il rinnovo dei contratti

Si sceglie la singolare strada di un “pacchetto tutto compreso”, un fondo su cui dovrebbero gravare le assunzioni nella pubblica amministrazione e nelle forze dell’ordine, il riordino delle carriere e la proroga del bonus di 80 euro per le forze armate e corpi di polizia, i costi del rinnovo contrattuale. Le stime su quanto resterebbe per i Ccnl sono variabili, ma nessuno si spinge oltre i 900 milioni a regime, a cui aggiungere quelli che dovranno stanziare le amministrazioni non comprese in quelle centrali, tra cui università, enti pubblici di ricerca, comuni e sanità.
Si tratta di un fondo mal costruito e insufficiente. Il percorso del rinnovo nei settori pubblici continua a essere ostacolato dalla mancanza di risorse adeguate in aperto contrasto con quanto sancito, peraltro, dalla Corte costituzionale.

Università e ricerca

Spicca la diversa entità delle risorse destinate alle imprese attraverso gli incentivi finalizzati alla supposta innovazione tecnologica rispetto a quelle investite direttamente per università e enti di ricerca che sembrano collocate ìn una logica sussidiaria e marginale rispetto anche al programma industria 4.0.
A parte l’investimento pluriennale per 768 mln di euro nello Human Technopole di cui abbiamo ampiamente detto, oggi coperto dalla foglia di fico di una fondazione Miur-Mef, ci sono circa 300 milioni di euro per diverse misure a favore dell’università ma soprattutto destinate direttamente ai dipartimenti, un aumento del turn over al 50% a cui si aggiungono le risorse per il diritto allo studio. È un’inversione di tendenza da riconoscere e apprezzare perché finalmente mette il segno più su alcune priorità, ma con risorse scarse e spese, purtroppo, spesso male. Piuttosto che aumentare il fondo ordinario si cercano tutte le strade possibili per non farlo, sulla base del pregiudizio che le università siano luoghi di spreco salvo presunte eccellenze che solo una sapiente miscela di valutazioni di Palazzo Chigi e dell’Anvur possono riconoscere e giubilare. La maggior parte delle risorse previste per l’università è attribuita secondo meccanismi che bypassano quasi sempre gli atenei e lo stesso Miur, in una sorta di commissariamento sempre più forte da parte del governo, come dimostra la follia delle cattedre “Natta” per fortuna già censurate dal Consiglio di Stato. La nota positiva riguarda senza dubbio il diritto allo studio, ma anche le norme specifiche su questo versante non sono immuni dalla retorica dell’eccellenza per cui si dividono le risorse, che andrebbero destinate al fondo nazionale, in provvedimenti diversi tra cui quello istitutivo di superborse di studio (500 come le cattedre “Natta”, evidentemente un numero magico) da assegnare a studenti supermeritevoli selezionati anche in base alle valutazioni Invalsi. È positivo che finalmente si sia capito che c’è un enorme problema dato dal calo delle immatricolazioni (25% in meno rispetto al 2003) e che quindi vadano messi in campo strumenti per recuperare questo gap che ci colloca tra gli ultimi posti in Europa. Il problema è che siamo ancora purtroppo molto lontani dallo stanziare le risorse che sarebbero effettivamente necessarie ed è importante allora non “sprecare” le risorse aggiuntive che pure si mettono, vedi l’inutile spot dei 500 euro ai diciottenni, ma finalizzarle tutto per garantire il dettato costituzionale della garanzia di accesso per tutti e a tutti i livelli di istruzione, a partire dal superamento totale dello scandalo degli idonei senza borsa.
In alcuni casi, come l’aumento del fondo ordinario per gli enti di ricerca vigilati dal Miur, si tratta di vere e proprie briciole per entità e destinazione, peraltro solo a partire dal 2018, che smentiscono gli stessi contenuti della delega sulla semplificazione riproponendo la distinzione tra enti strumentali non vigilati dal Miur ed enti non strumentali. I primi non ricevono alcun aumento di risorse, ma anzi rischiano di subire il contraccolpo del taglio delle spese per i ministeri come già avvenuto in passato.

La nostra iniziativa

La FLC CGIL presenterà emendamenti specifici al provvedimento al fine di modificarlo in parti salienti. Risorse vere per il rinnovo del contratto, stabilizzazioni e investimenti diretti nei nostri settori, questi gli obiettivi che indicheremo. Non daremo tregua durante tutto il percorso di discussione in Parlamento affinché si giunga a un testo che renda giustizia al diritto costituzionale di milioni di lavoratori di vedersi rinnovare il contratto di lavoro.


martedì 8 novembre 2016

Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016: le norme sui permessi

Domenica 4 dicembre 2016 dalle ore 7.00 alle 23.00 si voterà per il referendum costituzionale.
In allegato una scheda di approfondimento con le normative sui permessi elettorali, sia per esercitare il diritto di voto sia per i lavoratori impegnati nelle operazioni elettorali nei seggi.

Per saperne di più sul voto
Le agevolazioni di viaggio a favore degli elettori

scheda flc cgil le norme sui permessi elettorali per le elezioni politiche e amministrative e i referendum

giovedì 20 ottobre 2016

Compensi diretti ad incentivare la produttività e miglioramento dei servizi – Performance organizzativa – art. 10 CCI 2016 scheda di autovalutazione/valutazione

Compensi diretti ad incentivare la produttività e miglioramento dei servizi – Performance organizzativa – art. 10 CCI 2016 scheda di autovalutazione/valutazione

Si ricorda a tutte le colleghe e i colleghi di categoria B, C e D destinatari della produttività di cui all’art. 10 CCI, che per accedere all’erogazione dell’elemento incentivante è necessaria la compilazione della relativa scheda di autovalutazione/valutazione.
Si richiama l’attenzione affinché tutte/i compilino la relativa scheda a prescindere dall’aver partecipato o meno ad attività per conto terzi nell’anno 2015.
Inoltre giova ricordare che tali schede, differenti per categoria dovranno essere inoltrate dai Direttori di Dipartimento, Centri, Capi Ripartizione ecc. all’Ufficio Relazioni Sindacali e Trattamento Accessorio

entro il 07 novembre p.v.

I files excel relativi alle predette schede sono disponibili nella sezione 

Modulistica/URSTA: (http://www.unina.it/modulistica/relazioni-sindacali-e-trattamento-accessorio)

Scheda comportamenti cat.B http://www.unina.it/documents/11958/6418390/OBCatBrev1_16Ott2014.xlsx
Scheda comportamenti cat.C http://www.unina.it/documents/11958/6418390/OBCatCrev1_16Ott2014.xlsx


domenica 9 ottobre 2016

Riunione di consultazione Punti Organico 2016 -II trance-

Si è tenuta venerdì 07 ottobre una riunione di consultazione sui Punti Organico 2016. Preliminarmente ci è stato comunicato che gli organi di governo a seguito dell’emanazione del DM 619/2016 attribuzione punti organico 2016 hanno assegnato al  PTA una quota ulteriore di P.O. ovvero 5,11.
Che dall’anticipazione dei P.O. relativi al 16 giugno 2016 residuano 0,05 P.O. pertanto i P.O. disponibili sono 5,16.
Alla luce di tale breve esposizione l'amministrazione ci ha comunicato che per esigenze funzionali intende utilizzare preliminarmente 0,90 P.O. procedendo in questo modo, previa l’attivazione delle procedure di mobilità di voler attingere in subordine alle graduatorie già esistenti:
  1. - 0,30 p.o. per l'assunzione di n 01 D area Tec. Tecnica scientifica elaborazione dati per le esigenze  Biotecnologiche –org.ne espletamento corsi lab chimica organica;
  2. - 0,30 p.o. per l'assunzione di n 01 D area Tec. Tecnica scientifica elaborazione dati per le funzioni di addetto serv. Prev. Incendi/emergenze.
  3. - 0,30 p.o. per l'assunzione di n 01 D area Tec. Tecnica scientifica elaborazione dati per le funzioni di addetto alla prevenzione e sicurezza.
Totale P.O. utilizzati 0,90 residui 4,26.


La Flc CGIL ha osservato e ribadito che questo sistema di reclutamento calato unicamente sulle esigenze emergenziali non è più sostenibile e condivisibile, è necessaria una reale programmazione annuale/pluriennale del fabbisogno di personale evidenziando tutte le aree di sofferenza del sistema Ateneo, cercando di rispondere in maniera seria ed organica alla sempre più crescente mole di lavoro che grava su tutti gli uffici per effetto delle implementazioni delle attività tecnico/amministrative ordinarie e straordinarie. Una seria riflessione in tal senso andrebbe affrontata mettendo in relazione le cessazione del personale negli anni con il mancato turnover, l’invarianza dei salari per effetto del blocco dei contratti con l’aumento delle competenze e prestazioni per singoli addetto.

martedì 6 settembre 2016

ISEE 2016 - attrezziamoci per tempo


Il modello Isee
L’ISEE è uno strumento che consente attraverso la valutazione delle condizioni economiche del richiedente e del proprio nucleo familiare, l’accesso a prestazioni sociali agevolate o a servizi di pubblica utilità a tariffa ridotta.
L’ISEE serve per valutare le condizioni economiche del richiedente e del proprio nucleo familiare, rispetto all’accesso a prestazioni sociali agevolate, quali:

  • Assegno di maternità.
  • Assegno per il nucleo familiare.
  • Asilo nido e altri servizi educativi per l’infanzia.
  • Prestazioni scolastiche (mense, libri, trasporti, borse di studio).
  • Prestazioni per il diritto allo studio universitario.
  • Agevolazioni per servizi di pubblica utilità (telefono, luce, gas, trasporti).
  • Servizi socio-sanitari domiciliari (assistenza domiciliare, diurni, residenziali).
  • Fondo sostegno affitti.
  • Contributo regionale per acquisto della prima casa per giovani coppie.
Presentare l’ISEE non è un obbligo ma un diritto di cui gode il contribuente che ha i requisiti per ottenere agevolazioni e/o contributi. La certificazione ISEE ha validità un anno e il servizio è gratuito.

L’ISEU viene richiesto da alcune università per avere accesso a contributi, agevolazioni tariffe universitarie e per il calcolo della seconda rata della retta.

Si ricorda che nel nostro Ateneo le prestazioni per le quali è richiesto tale modello sono:





mercoledì 31 agosto 2016

Università: il MIUR comunica la distribuzione dei punti organico 2016

Continua l’impoverimento degli Atenei Italiani. Bisogna invertire la rotta.

Il MIUR con il Decreto Ministeriale 619 del del 5 agosto 2016 ha comunicato alle Università i Punti Organico disponibili per il 2016. Registriamo come sempre i soliti effetti anomali, squilibrati e penalizzanti sul sistema universitario.
Le normative di riferimento per l’assegnazione dei Punti Organico sono la Legge 240/10 e il successivo decreto legislativo 49/12 nonché quanto previsto dal DPCM del 31 dicembre 2014 (Disposizioni per il rispetto dei limiti delle spese di personale e delle spese di indebitamento da parte delle università, per il triennio 2015‐2017) e dalle altre disposizioni di legge sul turnover.
Per effetto di detti provvedimenti su un totale di 1.989,45 punti organico che si sono liberati nel 2015 per cessazioni di personale universitario (docente e tecnico-amministrativo), ne vengono complessivamente riassegnati alle università solo 1.193,67 pari al 60% delle cessazioni.
Giova ricordare che il contestato meccanismo dei punti organico prevede questa corrispondenza di valori:
professore ordinario1 punto
professore associato  0,70
ricercatore (anche T.D.)   0,50
T.A.B.  categoria B0,20
T.A.B.  categoria C      0,25
T.A.B.  categoria D 0,30
T.A.B. categoria EP0,40
Dirigenti0,65
CEL0,20
Nella distribuzione dei punti organico per il 2016 quattro Atenei (Reggio Calabria, Seconda Univ. Di Napoli, Cassino e Siena) superano i limiti del 80% di spesa per il personale ovvero sono sotto all’unità per quanto riguarda l’indicatore di sostenibilità economico-finanziaria (ISEF) ed hanno quindi un turnover limitato al 30% della spesa annua relativa al personale cessato nel 2015.
Permane ancora nel 2016 il vincolo, previsto dalle ultime leggi di stabilità, di destinare una percentuale di punti organico   per la partecipazione delle Università alle procedure di ricollocazione del personale delle città metropolitane e delle province. Si tratta in particolare di complessivi 37,80 punti organico relativi a cessazioni del personale TAB che non possono quindi essere utilizzati ma accantonati appunto per far fronte all’eventuale ricollocazione del personale delle province.
Sarà pure un algoritmo a governare il processo, ma questo porta inevitabilmente verso il ridimensionamento se non la chiusura di alcuni Atenei, per lo più collocati al Sud, ma non solo.
Se gli Atenei siciliani, ad esempio, perdono in due anni complessivamente 388,55 punti organico e ne ricevono 147,77 (di cui 12,39 accantonati per le province); se gli Atenei sardi ne perdono 134,65 e ne ricevono 57,93 (di cui 5,03 accantonati per le province) questo avrà o no impatto sull’offerta formativa, sull’attrattività di questi atenei, sulla loro capacità di competere (parola che piace tanto ai nostri governanti)?
Ci sono invece Atenei che, anno dopo anno, vedono la possibilità di incrementare il proprio organico ben oltre il 100% delle cessazioni (ad esempio la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la Stranieri di Siena, la SISSA di Trieste, Catanzaro, Milano Bicocca e il Politecnico di Milano).
 Stiamo, o meglio stanno nei fatti decidendo una nuova geografia dell’istruzione universitaria proseguendo pervicacemente in quella che è stata la linea della cosiddetta riforma Gelmini. Meno Atenei, meno corsi, meno personale, meno risorse pubbliche, un sistema a due velocità con Atenei di eccellenza e Atenei licealizzati e un’istruzione superiore che diventa sempre più un miraggio per le classi meno abbienti.
Noi crediamo che si debba invertire rotta, che si debba uscire dall’emergenza e tornare ad investire su università e ricerca per dare una opportunità vera a questo Paese di uscire dalla crisi che lo attanaglia.
Basta con i punti organico che vanno solo aboliti, turn-over al 100%, piano straordinario di assunzioni e un FFO che torni almeno ad essere quello che era prima del taglio di quasi un miliardo di euro!

Vieni a firmare per la “Carta dei diritti universali del lavoro”

Un patrimonio di dignità e libertà, una sfida da vincere insieme. Vieni in tutte le piazze d’Italia e sostienila con la Cgil, “È tua firmala!”.

In tutta Italia è possibile firmare a sostegno della legge di iniziativa popolare promossa dalla Cgil.
La raccolta firme  per la Carta terminerà l’8 ottobre. Trova il punto di raccolta firme più vicino a te! Clicca qui.

Oppure Contattami sarò io a raggiungerti


martedì 23 agosto 2016

Contratti pubblici: per il settore della conoscenza occorrono risorse e rendere pienamente esigibile la contrattazione decentrata superando la legge Brunetta

Dopo l'incontro del 26 luglio u.s. nel quale la CGIL ha registrato da parte del Governo “un’apertura dichiarata che andrà verificata sul fronte della reale valorizzazione del lavoro pubblico e della riqualificazione dei servizi pubblici, così come sulla necessità di implementare le risorse a disposizione per i rinnovi parallelamente all’iter della legge di stabilità”, il commento della Flc-CGIL: È importante la disponibilità del Governo ad aprire il confronto sui contratti e sul testo unico di riordino del lavoro pubblico. Verificheremo sui tavoli politici e tecnici se quella disponibilità si tradurrà in atti concreti. La prima condizione per rinnovare i contratti nei comparti della conoscenza è stanziare le risorse necessarie nella legge di stabilità per incrementare il salario, garantire l’allargamento e la esigibilità della contrattazione decentrata e rivedere le parti normative. L’aumento del tabellare deve essere garantito a tutti e nello stesso tempo si deve affrontare la questione del rapporto tra salario e obiettivi di miglioramento qualitativo dei servizi...continua

Fonte: www.flcgil.it

giovedì 21 luglio 2016

PRENDONO IL VIA I PROGETTI INCENTIVANTI -- comunicato FLC CGIL CISL UIL -

E’ stato pubblicato nei giorni scorsi il “Decretone” ex art 12 del CCI 2016 riguardante l’avvio dei 182 progetti incentivanti di cui 20 collocati in prima fascia e i restanti in seconda fascia. 
 Le sollecitazione delle scriventi OO.SS. per l’inclusione massima di tutto il personale tecnico-amministrativo-bibliotecario e per un corrispettivo più che adeguato all’impegno, è stato pienamente recepito. Ai progetti infatti, parteciperanno oltre 1500 lavoratori dell’ Ateneo e per un compenso medio di oltre duemila euro cadauno.
Considerate le attuali difficoltà di carattere economico in cui ci si imbatte quotidianamente, crediamo di aver raggiunto un risultato che proietta il nostro salario accessorio ai primi posti tra gli Atenei Italiani.
Su sollecitazione di molti lavoratori intendiamo chiarire una volta per tutte alcuni dubbi, che sono emersi dalla lettura del Decreto e da talune disposizioni già date dai responsabili delle strutture interessate:
·         I progetti vanno svolti esclusivamente fuori orario di servizio;
·         Possono già essere avviati da questo mese;
·         Non ci sono paletti di orari settimanali e/o mensili ma molta flessibilità nella gestione oraria del progetto;
·         Basta anche una sola ora dedicata all’attività progettuale;
·         Il codice 80 può essere digitato direttamente alla fine della giornata lavorativa, in questo caso però eventuali debiti orari maturati durante l’orario di servizio, saranno sottratti e l’eventuale eccedenza verrà considerata attività progettuale. Per non incorrere in ciò, consigliamo di timbrare l’uscita dal servizio, per poi  digitare l’ingresso cod. 80 e uscita cod. 80;
·         L’attività progettuale può essere svolta anche nella giornata del mercoledì per gli uffici dell’Amministrazione Centrale;
·         Chi presta servizio con articolazione oraria in turni può eccezionalmente svolgere le attività di progetto prima dell’inizio del proprio turno (quando è previsto l’ingresso pomeridiano);
·         Il progetto può essere concluso anche prima della scadenza programmata qualora l’obiettivo sia stato raggiunto, in ogni caso non prima della decorrenza di cinque mesi;    


Ovviamente  le scriventi OO.SS. sono a disposizione dei lavoratori per ulteriori delucidazioni.

martedì 5 luglio 2016

Precariato e abilitazione scientifica la Flc CGIL incontra la CRUI

Il il 20 luglio alle ore 17 ci sarà un incontro, insieme a CISL Università e UIL RUA, con il Presidente della CRUI.
L’incontro sollecitato dalla Flc CGIL per affrontare prioritariamente due questioni sulle quali  la Flc ritene importante una presa di posizione da parte della stessa CRUI:



In allegato due lettere, una a sola firma FLC CGIL e l’altra unitaria.

L’occasione dell’incontro speriamo possa essere utile anche per capire un primo orientamento della CRUI sul rinnovo del CCNL del comparto università.


giovedì 16 giugno 2016

Programmazione Punti organico -residui anni precedenti e anticipazione anno 2016 - PTA

Si è tenuta in data odierna la riunione di consultazione sui punti organico 2016. Preliminarmente ci è stato comunicato di aver rideterminato con DG il totale dei punti organico relativo ad anni precedenti, in particolare dalla procedura PROPER è risultato un residuo utilizzabile di 0,15 p.o..
Inoltre non è ancora stato emanato (come previsto dalla normativa vigente entro aprile dell'anno di riferimento) il decreto di assegnazione dei punti organico 2016; in via preliminare nelle more dell'emanazione del richiamato decreto il CdA ha autorizzato per il PTA l'utilizzo di n.5,00 p.o.;
il totale dei p.o. disponibili da utilizzare subito per il 2016 è di 5,15.
Pertanto l'amministrazione ci ha comunicato che per le esigenze complessive dell'Ateneo intende procedere in questo modo:
  1. - 0,20 p.o. per l'assunzione di n 01 B area tecnica amm. da attingere dalla graduatoria esistente di Trattorista;
  2. - 2,40 p.o. per l'assunzione di n 12 B area amm. da attingere dalla graduatoria esistente DG 1402 del 18.12.2015;
  3. - 2,20 p.o. per l'assunzione di n 11 B (in senso generale) da bandire come mobilità, e solo dopo espletamento della stessa eventuale ricorso alle liste ex collocamento (di personale sgt da inquadrare come B1).
  4. - 0,30 p.o per l'assunzione di n.01 D Amm/Gest (per il supporto alla didattica e ricerca per la costituenda struttura di Ateneo con competenze e raccordo delle attività Didattiche - AVA-SUA-ANVUR -concorso da bandire-ecc.
Totale p.o. utilizzabili 5,10 residui, 0,05.

Abbiamo osservato e ribadito che il metodo comunicativa del sistema consultivo non risponde alle esigenze reali di ottimizzazione delle competenze e delle professionalità che a nostro avviso andrebbero ricercate in via preliminare all'interno del nostro Ateneo, sottolineando in modo particolare l'urgenza di una mappatura delle competenze e delle aree di sofferenza che ci permetterebbero di valutare con maggiore oggettività l'allocazione delle risorse.

giovedì 19 maggio 2016

Pillole di legislazione universitaria contributo della FLC CGIL per le prossime PEO - materiale didattico-

I prossimi 9 e 10 giugno si terranno le prove scritte relative alle Progressioni Orizzontali anno 2016 per le categorie D ed EP.  E' un appuntamento importante che richiede concentrazione ed applicazione nell’approfondimento degli argomenti concorsuali, che non sempre si riesce a trovare per la molteplicità di impegni sia lavorativi che personali. Per questi motivi e al fine di agevolare il metodo di studio la Flc CGIL ha elaborato una piccola dispensa che non sostituisce lo studio in senso stretto, ma vuole essere un contributo al metodo. Chi fosse interessato può inviare una mail al seguente indirizzo g.iannone@flcgil.it per ricevere il link dal quale scaricare il materiale didattico.

P.S.: il giorno 27 maggio 2016, mediante pubblicazione nella sezione informatica dell’Albo Ufficiale di Ateneo, sul sito web
sarà data comunicazione della suddivisione dei candidati per aula per la suddetta prova scritta.

mercoledì 13 aprile 2016

Responsabilità disciplinare dei dipendenti pubblici: il parere favorevole con osservazioni del Consiglio di Stato


Invito ad eliminare la responsabilità penale dei dirigenti e le azioni per danno all'immagine. I punti principali ed il testo del parere n. 864/2016 sullo schema di decreto.

Il Consiglio di Stato ha reso parere favorevole con osservazioni sullo schema di decreto legislativo sulla disciplina relativa alla responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti (6-4-2016) .
I punti principali del parere del Consiglio di Stato sulla disciplina relativa alla responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti.
 
Il parere, dopo aver ricordato il ruolo e la natura della funzione consultiva del Consiglio di Stato, prosegue con la attenta e dettagliata ricostruzione normativa della disciplina in materia disciplinare.
Segue l’esame ricostruttivo, anche in termini di obiettivi, delle regole predisposte nello schema.

In particolare, lo schema di decreto prevede:

– l'ampliamento del novero delle ipotesi riconducibili alla fattispecie “falsa attestazione della presenza in servizio”, con la statuizione che risponde della violazione anche chi abbia agevolato, con comportamenti attivi o omissivi, la condotta fraudolenta;

– l'introduzione della sanzione della sospensione cautelare senza stipendio del dipendente pubblico nei casi di “falsa attestazione della presenza in servizio”, da irrogarsi immediatamente e comunque entro 48 ore;

– l'introduzione di un procedimento disciplinare accelerato nei casi di “falsa attestazione della presenza in servizio”;

– l'introduzione dell’azione di responsabilità per danni di immagine della PA nei confronti del dipendente sottoposto ad azione disciplinare per assenteismo;

– l'estensione della fattispecie di reato “Omissione d’atti d’ufficio”, di cui all’artt. 328 c.p., ai casi in cui il dirigente (o il responsabile del servizio) ometta l’adozione del provvedimento di sospensione cautelare o l’attivazione del procedimento disciplinare nei confronti del dipendente che abbia attestato falsamente la propria presenza;

– l'estensione della responsabilità disciplinare del dirigente (o del responsabile del servizio) e irrogazione della sanzione del licenziamento disciplinare ai casi in cui lo stesso ometta l’adozione del provvedimento di sospensione cautelare o l’attivazione del procedimento disciplinare.
 
Modifiche proposte.
Quanto alle modifiche proposte, vanno segnalate le osservazioni concernenti la necessità di introdurre specifici e chiari termini procedimentali, in specie in tema di contestazione dell’addebito e di preavviso per la convocazione in contraddittorio, i quali devono essere compatibili con il termine di conclusione del procedimento, ma anche idonei ad assicurare l’effettività del diritto di difesa, nonché con la specifica indicazione del 
dies a quo di decorrenza del termine di conclusione del procedimento.
Viene poi suggerita una riflessione, sotto il profilo della ragionevolezza e della proporzionalità, in ordine all’introduzione della sanzione disciplinare del licenziamento in capo ai dirigenti e ai responsabili di servizio per i casi previsti dal comma 3-
bis, che sostanzialmente equipara il dirigente, quanto al trattamento sanzionatorio, ad un soggetto che ha concorso nella commissione dell’illecito, mentre in realtà la condotta omissiva del dirigente, cui la norma si riferisce, è una condotta successiva e diversa rispetto all’illecito posto in essere dal dipendente.

Eccesso di delega.
Di particolare rilievo appaiono le considerazioni conclusive svolte in termini di eccesso di delega, sotto due  profili. 

In primo luogo, è chiesta l’espunzione dal testo della disciplina concernente l’azione di responsabilità per danno d’immagine alla pubblica amministrazione, in quanto posta al di fuori della delega conferita dall’art. 17, comma 1, lett. s), l. 7 agosto 2015, n. 124. Tale disciplina appare, infatti, estranea alla materia della responsabilità disciplinare e al procedimento disciplinare, vertendosi in tema di responsabilità di diversa natura. Né è possibile indirettamente ricondurre l’istituto alla materia della responsabilità disciplinare mediante riferimento ad una ipotetica contestualità delle azioni nei confronti del pubblico dipendente, atteso che neppure questa sussiste.
 
Ad avviso del Consiglio di Stato la formulazione della norma porta a ritenere che tale azione di responsabilità per danno di immagine si svolga e si esaurisca successivamente alla conclusione della procedura di licenziamento. Va inoltre considerato che la stessa non concerne direttamente la disciplina del lavoro con la pubblica amministrazione. Né i relativi profili di organizzazione amministrativa, attenendo piuttosto agli effetti che la violazione degli obblighi del lavoratore produce, in relazione alla tutela di interessi e beni che non riguardano direttamente il rapporto di lavoro. L’unica parte della disposizione che risulta pienamente compatibile con la previsione della  lett. s) dell’art. 17 della legge delega - prosegue il Consiglio di Stato - è la prima parte del comma 3-quater, laddove prevede che “Nei casi di cui al comma 3-bis, la denuncia al pubblico ministero e la segnalazione alla competente procura regionale della Corte dei Conti avvengono entro quindici giorni dall’avvio del procedimento disciplinare”, rinvenendosi in tal caso la posizione di un mero obbligo di denuncia connesso alla commissione di fatti per i quali è avviato ed è in corso un procedimento disciplinare; collegamento che potrebbe essere rafforzato dalla espressa previsione di tale obbligo in capo all’ufficio per i procedimenti disciplinari. Da tale denuncia, e dalla segnalazione alla Corte – correttamente previste dalla norma delegata – già discende l’obbligo per la giurisdizione contabile di valutare la consistenza dei fatti, senza certo potersi escludere che il danno alla immagine debba costituire componente significativa del danno “erariale” risarcibile dal dipendente infedele.

E' poi evidenziata l'introduzione, con riferimento alla disposizione del comma 3-
quinquies, di una nuova ipotesi di omissione di atti d'ufficio ex art. 328 c.p.. Il cit. comma 3-quinquies ha infatti previsto che "Il comma 3-quinquies prevede che, per i casi di cui al comma 3-bis, l’omessa comunicazione all’ufficio competente per i procedimenti disciplinari, l’omessa attivazione del procedimento disciplinare e l’omessa adozione del provvedimento di sospensione cautelare costituiscono, a carico dei dirigenti ovvero, negli enti privi di qualifica dirigenziale, a carico dei responsabili di servizio competenti, illecito disciplinare punibile con il licenziamento; tali comportamenti configurano il reato di omissione di atti di ufficio, punito dall’art. 328 del codice penale". Indubbia è la differenza rispetto all'art. 328 c.p. che, per la configurabilità del fatto di reato, prevede la preventiva formulazione di una richiesta, il mancato compimento dell’atto dell’ufficio e la mancata risposta per esporre le ragioni del ritardo. Trattasi, dunque, di introduzione di una nuova norma penale, in relazione alla quale non si riscontra il supporto di idonea delega legislativa. Ad avviso del Consiglio di Stato qualora il Governo, nel quadro di un inasprimento della responsabilità dei dirigenti, ed al fine di dare forte impulso alla iniziativa di controllo e denuncia dei fenomeni di assenteismo, intenda introdurre una estensione, ai comportamenti dirigenziali omissivi nei casi in esame, dell’art. 328 c.p.., sarà necessario un intervento con norma primaria giacchè la norma delegata, così come formulata, si presterebbe ad essere censurata con successo da eventuali incolpati per eccesso di delega, compromettendo così l’obiettivo finale di giusto rigore nei confronti degli assenteisti e di chi omette di denunciare i comportamenti.


Il parere quindi conclude con il suggerimento di espungere dal testo le disposizioni che attengono all’azione di responsabilità per danno d’immagine e alla responsabilità penale dei dirigenti, senza con ciò voler porre alcuna preclusione in merito e in diritto a che le stesse previsioni siano riprese in considerazione per l’inserimento in un successivo idoneo provvedimento legislativo, anche in via urgente.

martedì 12 aprile 2016

RICERCATORI A TEMPO DETERMINATO E TRATTAMENTO DI FINE SERVIZIO

Il nostro Ufficio Legale Nazionale ha predisposto una diffida, mirante alla corretta applicazione delle trattenute per i ricercatori universitari assunti a tempo determinato, che devono essere assoggettati a contribuzione TFS e non TFR, come, invece, avviene in molti casi.
La diffida del Nazionale richiama la nota INPS del 27 febbraio 2013, con cui l'istituto di previdenza, appositamente sollecitato, ha precisato che:

In esito al quesito formulato con nota prot. N. 1739 del 30.01.2013 si precisa che i ricercatori universitari, ancorchè a tempo determinato, laddove esistano le condizioni, devono essere assoggettati a contribuzione TFS
come precisato con l'informativa n. 11 del 03.06.2002, in quanto tale categoria di personale non è riguardata dal DPCM 20.12.1999.

Precisa, ancora, la nota INPS:
La definizione di detta tipologia di personale quale -“non contrattualizzato”- non attiene alla tipologia del rapporto di lavoro, che prevede infatti tutte le specificità del personale che sottoscrive un regolare contratto anche se a tempo determinato, bensì alla natura e struttura della retribuzione, nonché agli elementi giuridici del rapporto di lavoro, stabiliti non dalla contrattazione collettiva con l’ARAN ma dagli ordinamenti degli Enti di appartenenza. Difatti, l’art. 24 della legge 240/2010 prevede che detti contratti stabiliscono le modalità di svolgimento di didattica e di ricerca sulla base dei regolamenti di ateneo e non della contrattazione collettiva. Anche per la figura professionale di cui alle leggi n. 230/2005 e n. 240/2010 è specificato che il trattamento economico di tali contratti sia rapportata a quello degli attuali ricercatori confermati (stabilito con DPR)”.
Per quegli Atenei che, in maniera errata, venisse applica per i ricercatori a tempo determinato, siano essi di tipologia a) o b), il regime di TFR, invitiamo  a presentare la diffida allegata.

Per chi fosse interessato invitiamo a contattar la Flc CGIL Napoli o le compagne e compagni presenti in Ateneo

Contatti:
Flc Napoli: napoli@flcgil.it
Gaetano Iannone: g.iannone@flcgil.it;

cell: +39 3477850777

Risultati elettorali Fondo di Previdenza

Assemblea dei delegati del Fondo di Previdenza e Assistenza integrativa del personale Docente e Tecnico amministrativo