Per il rinnovo dei contratti nazionali, per lo sblocco dei fondi per la
contrattazione integrativa, per lo sblocco del turn-over, per
l’eliminazione del precariato, per risorse vere ai settori della
conoscenza, FLC CGIL, CISL UNIVERSITA’, CISL FIR e UIL RUA promuovono
un periodo di iniziative per cambiare la Legge di stabilità.
Il lavoro nei settori dell’Università, deve essere adeguatamente valorizzato, dopo anni di blocco contrattuale e di incursioni legislative,
garantendo che la professionalità dei lavoratori non sia svilita, ma
legata strettamente alla missione delle Istituzioni in cui operano e la
cui libertà e autonomia ha una garanzia costituzionale.
Dopo il provvedimento, emanato senza alcun confronto con le OO.SS. che ha stabilito tabelle di equiparazione
tra i dipendenti delle pubbliche amministrazioni avendo come esclusivo
riferimento l’inquadramento al ribasso in caso di mobilità
intercompartimentale, con disconoscimento delle professionalità,
azzeramento dei profili, sperequazioni e ingiustizie intollerabili nei
nostri settori, l’attacco sferrato dal Governo ai lavoratori pubblici e
alle loro rappresentanze trova conferma nel testo della Legge di
Stabilità 2016.
Il Governo stanzia nella Legge di
Stabilità una cifra risibile: una media di 7 euro a dipendente per il
rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre 6 anni, una proposta
irrispettosa dei lavoratori e della stessa sentenza della Corte
Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti.
A questo si aggiunge l’impossibilità prevista dalla Legge di stabilità di incrementare i fondi per il salario accessorio limitandoli al valore del 2015 ridotto in ragione dei cessati.
il 28 novembre manifestazione nazionale a Roma di tutte le categorie del Pubblico Impiego.
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