lunedì 31 marzo 2014

Contrattazione integrativa Anno 2012 -Rappo ARAN-

E' stato pubblicato dall'ARAN il rapporto/monitoraggio sulla contrattazione integrativa anno 2012, il monitoraggio mette in evidenza tra le altre le materie principali che hanno trovato spazio e sono state trattate nei tavoli di contrattazione. 
Il rapporto mette in evidenza la dinamicità del comparto nella stesura dei CCI ma soprattutto come l'attenzione delle OOSS si stia concentrando non solo sugli istituti economici (che come sappiamo hanno ricevuto un sostanziale decremento) ma soprattutto su quelle materie a carattere normativo rivolte principalmente ai servizi sociali e alla conciliazione, che come nel nostro Ateneo hanno trovato giusta collocazione prima con i sussidi e poi nel CCI 2013 ma non del tutto disciplinate e non del tutto attuate.

cit Aran...   
"le materie oggetto di contrattazione sono numerose rispetto a quanto si verifica negli altri comparti e, come rilevato anche nel Rapporto 2011, con una buona presenza di questioni acontenuto non strettamente economico (pari opportunità, attività socioassistenziali, mobilità interna, utilizzo telelavoro, formazione), sicuramentederivanti dai contratti normativi e di diversa periodicità. Il presente comparto si presenta, dunque, tra i più dinamici.
Le percentuali più elevate si ritrovano, naturalmente, nelle materie collegate al trattamento economico accessorio: sia nella forma più diretta, come quelle riguardanti il sistema di incentivazione del personale, della ripartizione risorse del fondo, o dello straordinario sia nelle questioni indirette quali le indennità, i criteri di disagio, i compensi per prestazioni previste da disposizioni di legge"

Molto c'è ancora da fare molto spazio da occupare, bisogna concentrarci per completare la strada tracciata:
  • avviare ed attuare il Telelavoro;
  • incrementare le politiche sociali con l'incremento delle voci di sussido, con forme di finanziamento ripetute nel tempo -ad esempio gli asili nido aziendali o in convenzione-;
  • una politica di flessibilità oraria che faciliti e concili i tempi lavoro/casa/famiglia;
  • una formazione pertinente e continuativa nel tempo;
  • una seria regolamentazione sulla mobilità interna.
Lavorare in prospettiva per una contrattazione complessiva che dia risposte a tutte e tutti.

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