mercoledì 7 maggio 2014

Università - quale le intenzioni del governo?-

La FLC CGIL nazionale traccia un primo bilancio sulle intenzioni del Governo sull'Università e mette in evidenza un'assenza sostanziale di iniziativa.

Ecco evidenziati alcuni punti: 

- FFO, diritto allo studio e tassazione studentesca; 
- Politiche di sostegno alla ricerca;
- L'Abilitazione scientifica nazionale e il ruolo dell'Anvur ;
- Reclutamento e carriere;
- Il personale contrattualizzato (T.A.-bibliotecario e lettori/cel):. 

In merito all'ultimo punto c'è da evidenziare quanto segue:

Sul PTA, il Ministro dichiara la “sovrabbondanza” di personale contrattualizzato.

La Flc sostiene:
"rivendichiamo con forza la riapertura della contrattazione nazionale e decentrata per ridare fiato ad una categoria di lavoratori assestata su un trattamento medio di 1200 euro netti al mese, cioè di una soglia considerata di povertà dal Presidente del Consiglio stesso con l’ “elargizione degli 80 euro mensili” agli stipendi più in difficoltà.
rinnovare subito CCNLriscrivere un trattamento economico dignitoso individuare le regole delle relazioni sindacali, affrontare i temi normativi “emergenti” dare dignità e “lavoro vero” alle migliaia di precariregole sul reclutamento rimettere in discussione, tramite la contrattazione nazionale ed integrativa di Ateneo, le storture antieconomiche della “competitività fra individui” varata dall’ex ministro Brunetta, individuare percorsi auto-formativi efficaci e per rafforzare la formazione/aggiornamento di tutto il personale.
Non ci interessano i singoli casi di “eccellenza” ed “abnegazione” sempre ristretti in confini difficilmente identificabili di “fedeltà”, non all’Istituzne, ma al singolo dirigente che, come nella peggiore delle aziende private, ha in mano la tua vita.
 
Una riforma vera della Pubblica Amministrazione e degli Atenei. Una riforma che prenda avvio dalle parti sociali, che si confronti sui contenuti reali del cambiamento necessario e non l’ennesima sceneggiata che facendo perno sul “luogo comune” e l’antico difficile rapporto fra Stato e cittadini, fra lavoro pubblico e lavoro privato, ci propini come cambiamento le amenità del titolo III della L. 150/2009 (riforma Brunetta) o gli equilibrismi instabili della L.240/2011 (riforma Gelmini).
Ecco delineati i punti forza della FLC CGIL, per cooperare al cambiamento necessario.


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