Il rapporto annuale dell'ARAN sul monitoraggio della contrattazione integrativa mette in
evidenza, non solo il contesto normativo in cui ci muoviamo, la sua complessità
e rigidità economica/normativa, evidenziando altresì come, "Con la
legge di stabilità 2015 (legge n. 190/2014) alcune limitazioni sono decadute ma
rimane ancora il lungo blocco dei rinnovi contrattuali, elemento che ovviamente
incide sulla negoziazione in sede decentrata, quantomeno limitando fortemente
il ventaglio delle materie contrattabili e modificabili".
Tuttavia si evidenzia come il nostro comparto quello universitario (paragrafo 5.8 dedicato alle Università), sia "relativamente dinamico nell’affrontare
anche qualche questione non strettamente o direttamente a carattere economico, come
per esempio le attività socio-assistenziali (tavola 14a). E’ pur vero, però,
che tutto sembra ruotare, in una fase di blocco retributivo, nell’utilizzo delle
diverse forme di incentivazione o indennità. Nel caso dell’università la caratteristica
innovativa risiede nell’utilizzare anche istituti che hanno la caratteristica
di “benefit” aziendale, una forma più duttile della pura e semplice
retribuzione".
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