martedì 24 novembre 2015

Fatti e notizie comparto università relative alla settimana 16-22 novembre.


Il segretario generale della FLC CGIL ha scritto una lettera sui motivi della manifestazione del 28 novembre 2015 a Roma e sulla necessità di non mancare a questo appuntamento. Contratto, risorse e investimenti nei settori della conoscenza, contrasto a leggi inaccettabili, prospettive verso un referendum abrogativo delle parti più insidiose della legge 107/15 e, in assenza di risposte, verso uno sciopero delle categorie pubbliche, questi i temi trattati da Domenico Pantaleo. Con lo slogan “Pubblico6Tu, ContrattoSubito”, migliaia di lavoratori da tutto il paese sfileranno da Piazza della Repubblica, dove alle ore 12 è previsto il concentramento, fino a Piazza Venezia nelle cui vicinanze sarà allestito il palco per i comizi. Scarica la locandina.


Con sentenza del 3 novembre 2015, la Sezione terza bis del TAR Lazio ha ritenuto illegittima la previsione – contenuta nel DPR 222/2011 – che richiedeva per l’abilitazione di un candidato la maggioranza qualificata dei 4/5 dei commissari, ritenendo sufficiente la maggioranza semplice

La febbre è alta e sale ancora. In meno di un mese, sono state approvate da dipartimenti, senati accademici e assemblee di ateneo ben 84 mozioni in 37 diversi atenei che, da diverse angolazioni, contestano la politica universitaria del governo sul blocco degli scatti stipendiali, ma anche sul diritto allo studio, le limitazioni al turn-over (con le ricadute sul precariato), i tagli al fondo di finanziamento ordinario, e l’uso della retorica della premialità come paravento per un ridimensionamento selettivo del sistema dell’istruzione universitaria.

L’Italia è ultima in Europa per numero di laureati, è il penultimo Paese dell’Ocse quanto a finanziamenti all’istruzione terziaria, detiene il record di Neet tra i 16 e 29 anni e, dulcis in fundo, dal 2003 a oggi ha visto il crollo delle immatricolazioni: da 338mila a 260mila.

«L’applicazione della riforma “… è stata realizzata a costo zero, o meglio ancora in un lungo periodo di continua erosione – ma è un eufemismo – delle risorse finanziarie a disposizione, considerando che in base a dati della Ragioneria dello Stato il comparto universitario è l’unico che ha realmente tagliato la spesa nell’ultimo quinquennio. Le Università vivono nella storia e nel loro attraversamento hanno dimostrato che la scienza è per l’uomo e per lo sviluppo dell’umanità; perché continuare a non vedere tutto questo e a indebolire l’unico vero motore di ripresa del nostro Paese?»

A conclusione dell’adunanza dell’11 novembre 2015, il Consiglio Universitario Nazionale raccomanda alla Signora Ministra “di sospendere le procedure della VQR, in accordo con le osservazioni che la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane avanza dallo scorso luglio”.

L’Appuntamento è Palazzo Madama per presentare le proposte unitarie di modifica alla Legge di stabilità 2016. In mattinata flash mob a Stazione Trastevere.

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