martedì 22 maggio 2012

La RSU che IMMAGINO

Molto semplicemente, credo nel ruolo democratico e partecipativo della RSU, basata su di una struttura snella e dinamica che sappia lavorare nell'interesse unico dei lavoratori che rappresenta. Nessuno rappresenta se stesso ed è lì per assolvere il mandato conferitogli attraverso elezioni democratiche. Per queste ragioni credo che essa debba strutturarsi (come nell'estratto che riporto relativo al documento che abbiamo proposto all'assemblea plenaria del 16 maggio u.s. che ho condiviso e sottoscritto) in una compagine che sia garanzia della pluralità delle sue componenti, quindi:

1. l’elezione di una struttura esecutiva, rispettosa del pluralismo sindacale della RSU, composta da un Coordinatore, da un sostituto del coordinatore e da una struttura di coordinamento costituita da almeno 5 RSU, con compiti di organizzazione e di promozione delle attività della RSU nonché di semplice interfaccia operativa nei rapporti con l’Amministrazione universitaria;
2. l’avvicendamento annuale del Coordinatore e del sostituto del coordinatore, così da assicurare il coinvolgimento della massima parte dei componenti la struttura di coordinamento nelle attività di  rappresentanza esterna, nell’arco del triennio di vigenza della RSU;
3. l’elezione a scrutinio segreto del Coordinatore e del sostituto del coordinatore nel primo anno di attività della RSU;
4. la costituzione di almeno 6 gruppi di lavoro o coordinamenti, con compiti propositivi e istruttori riguardo alle materie di competenza della contrattazione decentrata di Ateneo
a. contrattazione aziendale (istituti economici, normativi, servizi e organizzativi);
b. contrattazione di Ateneo sul salario accessorio;
c. contrattazione di Ateneo sugli istituti normativi
d. contrattazione economica e normativa del personale EP;
e. servizi sociali;
f. politiche di genere e pari opportunità
5. l’approvazione di un calendario di convocazione dell’assemblea plenaria della RSU che preveda incontri mensili certi e prefissati delle RSU, al fine di garantire la partecipazione, la condivisione e la collegialità nelle decisioni della RSU;
6. la previsione di regole democratiche fondate sul voto a maggioranza assoluta in ogni decisione cui è chiamata a pronunciarsi la RSU;
7. la gestione delle risorse disponibili (permessi RSU) fondata sulla responsabilizzazione di ciascuno dei componenti RSU, prevedendo che il monte ore annuale disponibile, decurtato delle ore necessarie allo svolgimento delle assemblee plenarie mensili, sia figurativamente assegnato in parti uguali a ciascuna RSU per le attività di contatto con i lavoratori dell’Ateneo;
8. la partecipazione al tavolo di contrattazione di una delegazione ampia, rappresentativa di tutte le sensibilità sindacali che compongono la RSU neo eletta e comunque modulabile nella composizione nominativa, anche in relazione alle materie oggetto dell’incontro negoziale;
9. l’attivazione di strumenti telematici per la convocazione e la partecipazione a distanza ai lavori della RSU.
Cosa succede invece? Contro ogni regola ed in contrasto con il buon senso del rispetto delle pluralità che la RSU dovrebbe garantire si vota un regolamento che neanche il peggiore reggime avrebbe avuto l'arroganza di proporre. Per queste ragioni ho votato contro ed ho diffidato chiunque in funzione di quel regolamento possa pretendere di parlare e decidere in nome e per conto del mandato a me conferito. 
A voi le valutazioni.

Nessun commento:

Posta un commento