martedì 22 dicembre 2015

Tantissimi auguri


Tantissimi auguri di

Carissime/i,
il 2015 volge al termine e come sempre è il momento dei bilanci, ma ancora una volta il segno è e rimane negativo. Meno risorse per l’Università, meno personale strutturato, assenze di politiche organiche e complessive per il nostro comparto. La conferma è tutta contenuta nel disegno di legge di stabilità in discussione in queste ore al Senato sulla quale è stata posta l’ennesima questione di fiducia.
Una Legge di Stabilità, nella quale ci saremmo aspettati un’inversione di tendenza:
-     più investimenti per l’Università;
-  lo sblocco del turnover e l’uscita dalla logica dei punti organico ma soprattutto svincolate della possibilità di nuove assunzioni dai risultati della VQR;
-    ammortizzatori sociali per garantire un minimo di continuità di reddito al personale non strutturato (si nega ad assegnisti e dottorandi l’accesso alla Dis-Coll);
Invece si introduce un nuovo canale di reclutamento “Sperimentale” in deroga a quanto previsto dalla legge 240/2010;
Un leggero aumento del FFO, le cui risorse aggiuntive dovranno essere però utilizzate per un reclutamento straordinario per la chiamata dei professori ordinari.
Si blocca ancora la contrattazione integrativa.
I salari restano fermi da oltre sei anni e non si aggiungono risorse per i rinnovi contrattuali.
Decisamente un bilancio con il segno meno, e per queste ragioni le nostre mobilitazioni non si fermeranno e ci vedranno come sempre protagonisti anche nell’anno che verrà, perché siamo convinti che è necessario cambiare segno affinché l’Università sia considerata realmente motore del cambiamento di crescita socio-culturale di questo paese. Per fare questo però sono necessarie azioni e politiche concrete di sistema.
Un caro abbraccio, 
Gaetano

domenica 20 dicembre 2015

Caso di Legionella al Dipartimento di Farmacia -nota Flc CGIL Campania e Napoli

Le segreterie della Flc CGIL Campania e Napoli, inviano ai vertici del nostro Ateneo una nota con la richiesta di un incontro urgente in merito ai fatti accaduti al Dipartimento di Farmacia.

lunedì 14 dicembre 2015

15 dicembre continua la mobilitazione Rinnovo contrattuale e legge di stabilità

15 dicembre continua la mobilitazione Rinnovo contrattuale e legge di stabilità

FLC CGIL, CISL UNIVERSITÀ E UIL RUA
SARANNO IN PIAZZAMONTECITORIO ASSIEME AI LAVORATORI DEI SETTORI PUBBLICI

Riteniamo indispensabile che la legge di stabilità stanzi risorse vere per il prossimo rinnovo contrattuale che deve ribadire la specificità e la centralità dei settori rappresentati. Il lavoro nell’Università deve essere adeguatamente
valorizzato, dopo anni di blocco contrattuale e di incursioni legislative, garantendo che la professionalità dei lavoratori non sia svilita, ma legata strettamente alla missione delle Istituzioni in cui operano e la cui libertà e autonomia ha una garanzia costituzionale.
Il Governo stanzia nella Legge di Stabilità una cifra risibile: una media di 7 euro a dipendente per il rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre 6 anni, una proposta irrispettosa dei lavoratori e della stessa sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti. A questo si aggiunge l’impossibilità prevista dalla Legge di stabilità di incrementare i fondi per il salario accessorio limitandoli al valore del 2015 ridotto in ragione dei cessati. Carriere bloccate, retribuzioni ferme, precariato dilagante sono l’ennesima ricetta di questa Legge di Stabilità per l’Universià. È, invece, indispensabile:
• consentire il rinnovo dei contratti nazionali con risorse adeguate e sbloccare la
• contrattazione integrativa liberandola dai vincoli legislativi
• abolire il blocco del turn over, variamente mascherato e che aumenta a dismisura il lavoro precario. Il diritto alla carriere non deve contrapporsi con il diritto al posto di lavoro;  i lavoratori precari vanno stabilizzati
• risolvere in maniera definitiva i contenzioni relativi ai fondi contrattuali
• ribadire l’appartenenza delle Aziende Ospedaliere Universitarie al settore Università -valorizzandone le professionalità ivi operanti
• riaprire il provvedimento sulle equiparazioni per mobilità intercompartimentale avviando il confronto con le Organizzazioni Sindacali.
Fonte Flc CGIL

Università: Mercoledì 16 dicembre Roma iniziativa Cgil, intollerabile gap Nord-Sud, intervenire subito su diritto allo studio.

"È intollerabile la spaccatura esistente tra Nord e Sud del Paese sul fronte dell'università: sul Mezzogiorno pesano in modo ancor più preoccupante che sul resto della penisola la carenza di risorse, che porta il 40% degli studenti idonei a non ottenere una borsa di studio, il calo delle immatricolazioni, e la riduzioni di finanziamenti per il sistema universitario. Il Governo deve intervenire subito, a partire dal ddl stabilità, sul diritto allo studio". Così il segretario confederale della Cgil Gianna Fracassi commenta i dati del Rapporto 2015 della Fondazione Res 'Nuovi divari. Un'indagine sulle Università del Nord e del Sud'.


"L'Università - continua la dirigente sindacale - è senza dubbio uno dei punti deboli del sistema formativo del Mezzogiorno e questo deficit non può che alimentare un drammatico circolo vizioso ripercuotendosi anche sull'occupazione e sull'economia del territorio". "Per questo - conclude Fracassi - tra le proposte e le richieste della nostra vertenza nazionale 'Laboratorio SUD' chiediamo risorse aggiuntive per il diritto allo studio, una legge quadro nazionale, e il rafforzamento delle università meridionali a partire da un piano straordinario per il reclutamento di docenti e giovani ricercatori".

Saranno questi i temi al centro dell'iniziativa 'Università: ripartiamo dal Mezzogiorno', promossa dalla Cgil nazionale nell'ambito della campagna 'Laboratorio SUD idee per il Paese', che si terrà mercoledì 16 dicembre a Roma (ore 9.30, centro congressi Cavour). Concluderà i lavori il segretario generale della Cgil Susanna Camusso.

Mercoledì 16 dicembre iniziativa a Roma con Camusso - Il volantino dell'iniziativa e il documento programmatico della campagna.

fonte: CGIL

mercoledì 9 dicembre 2015

Crollo al Dipartimento di Veterinaria. Emergenza del sistema Università


Quello che è accaduto oggi nella nostra Università, se pur ascrivibile ad un evento eccezionale e ad un probabile dissesto geologico -ma questo saranno gli organi competenti a stabilirlo- non dovrebbe per alcuna ragione mai accadere. Solo per una serie di coincidenze, il ponte dell'immacolata, la chiusura dell'Ateneo e le prime avvisaglie notturne hanno limitato i danni se pur ingenti alle sole cose. Questo evento, nella sua tragicità ben rappresenta lo stato in cui versa il sistema universitario nel nostro paese, nel mezzogiorno e nella nostra regione. I continui tagli lineari perpetrati in questi anni al sistema della conoscenza, al sistema pubblico, alle università hanno indebolito il sistema alle fondamenta. Oggi quello a cui direttamente o indirettamente abbiamo assistito è la realistica rappresentazione della chiara volontà di smantellamento dei saperi nel nostro paese. Un percorso che parte da lontano e che non si arresta, che investe in maniera trasversale tutta la comunità universitaria, studenti, docenti, ricercatori personale TA, CEL, precari, una vera e propria emergenza che continua a perdurare anche nel testo dell'ultima legge di stabilità (2016) in discussione in parlamento -"Le risorse finanziarie assegnate e trasferite alle università, nell'ambito dei finanziamenti per l'attuazione degli interventi di edilizia universitaria negli anni dal 1998 al 2008 a valere sugli stanziamenti disponibili nel bilancio dello Stato e per i quali gli Atenei hanno provveduto alla definizione degli interventi da realizzare, per ciascun tipo di edilizia generale, dipartimentale e/o sportiva, che al 31 dicembre 2014 risultano ancora non totalmente spese, sono versate all'entrata del bilancio dello Stato nell'esercizio finanziario 2016"-, un continuo definanziamento. Sono necessari interventi seri e coraggiosi, sono necessarie più risorse al sistema dei saperi e della conoscenza, è necessario cambiare segno a questa manovra se si vuole investire nel futuro, per non rinunciarvi definitivamente.

martedì 1 dicembre 2015

Fatti e notizie comparto università relative alla settimana 23-29 novembre.

Il giorno del pubblico impiego. Grande partecipazione al corteo di Roma. Camusso: "Basta umiliare i lavoratori, il governo trovi le risorse o la protesta continua". L'omaggio ai morti di Parigi. Le voci dalla piazza: "Sette anni senza aumenti".

Le richieste di modifica della FLC CGIL presentate alla Camera dei Deputati

Il testo della Legge di stabilità 2016 trasmesso alla Camera dei Deputati non cambia verso: sui temi dell’Università continua a mancare un intervento di sistema capace di rispondere alla crisi dei nostri atenei e le novità apportate al testo sono per alcuni versi addirittura di segno peggiorativo.

La campagna #PERCHÉNOINO per il riconoscimento dell’indennità di disoccupazione DIS-COLL ad assegnisti, dottorandi e borsisti è entrata nella fase più intensa: far pressione sul Governo presentando in massa la domanda di DIS-COLL. Ecco qui alcune istruzioni per l’uso su cos’è la DIS COLL, come fare domanda e cosa fare quando la respingono.

All’interno della questione meridionale generale e del gap economico e sociale creatosi tra Nord e Sud, esiste una questione che investe il sistema universitario e che rischia di trasformarsi rapidamente in un danno incalcolabile per il Meridione.

Il record negativo fra i 34 Paesi Ocse L’allarme di Manfredi, capo dei rettori «Paghiamo un welfare molto carente servono più borse di studio al Sud» «Il rapporto Ocse è la fotografia della realtà — commenta amaro il capo dei rettori Gaetano Manfredi —. Il nostro è un sistema fortemente sotto finanziato, in un momento in cui l’economia della conoscenza invece è sempre più basata sul capitale umano.

Fanalino di coda nell'OCSE per numero di laureati in generale, abbiamo però più diplomati nella specialistica e nel ciclo unico. Mancano i percorsi professionalizzanti. Poveri di laureati in generale, siamo invece ricchi di laureati in possesso di un titolo equivalente al master (laurea specialistica o laurea a ciclo unico tipo medicina): la media italiana è 20% contro il 17% Ocse. I due dati non sono in contraddizione, ma strettamente collegati.

Rapporto Ocse: va all’Università solo il 42% dei giovani, e soltanto il 62% trova lavoro. Investimenti in istruzione per lo 0,9% del Pil, peggio di noi il Lussemburgo. L'Italia infatti è l'unico Paese, insieme alla Repubblica Ceca, in cui il tasso di occupazione tra i giovani dai 25 ai 34 anni è il più basso tra i laureati rispetto ai diplomati. Ed è in vetta alla classifica per presenza di neet: i giovani tra i 20 e i 24 anni che non studiano né cercano un impiego sono il 35%.

L'aggiornamento Ocse sullo stato dell'istruzione italiana, comparato con i 34 paesi più industrializzati del mondo, ci dà subito una buona notizia. Nell'istruzione terziaria, l'Italia associa alti tassi di laureati di 2° livello (chi conclude il doppio ciclo 3 anni più 2), ma, e la controindicazione negativa è subito in agguato, ci sono pochi diplomati su programmi di studio legati a professioni - l'alta formazione professionale - e pochi laureati di 1° livello (la triennale).


Nell’Italia con il segno più, più forte, più semplice, più orgogliosa, più giusta – con “1.000 ricercatori, 500 cattedre universitarie speciali, 500 assunzioni nella cultura, 500 nuovi professori selezionati fra i cervelli all’estero o intrappolati in Italia” – presentata dal Presidente del Consiglio Renzi illustrando la legge di stabilità 2016, c’è un segno uguale di cui non ha fatto menzione: uguali risorse per il Fondo statale che finanzia le borse di studio: 162 milioni di euro.

martedì 24 novembre 2015

Fatti e notizie comparto università relative alla settimana 16-22 novembre.


Il segretario generale della FLC CGIL ha scritto una lettera sui motivi della manifestazione del 28 novembre 2015 a Roma e sulla necessità di non mancare a questo appuntamento. Contratto, risorse e investimenti nei settori della conoscenza, contrasto a leggi inaccettabili, prospettive verso un referendum abrogativo delle parti più insidiose della legge 107/15 e, in assenza di risposte, verso uno sciopero delle categorie pubbliche, questi i temi trattati da Domenico Pantaleo. Con lo slogan “Pubblico6Tu, ContrattoSubito”, migliaia di lavoratori da tutto il paese sfileranno da Piazza della Repubblica, dove alle ore 12 è previsto il concentramento, fino a Piazza Venezia nelle cui vicinanze sarà allestito il palco per i comizi. Scarica la locandina.


Con sentenza del 3 novembre 2015, la Sezione terza bis del TAR Lazio ha ritenuto illegittima la previsione – contenuta nel DPR 222/2011 – che richiedeva per l’abilitazione di un candidato la maggioranza qualificata dei 4/5 dei commissari, ritenendo sufficiente la maggioranza semplice

La febbre è alta e sale ancora. In meno di un mese, sono state approvate da dipartimenti, senati accademici e assemblee di ateneo ben 84 mozioni in 37 diversi atenei che, da diverse angolazioni, contestano la politica universitaria del governo sul blocco degli scatti stipendiali, ma anche sul diritto allo studio, le limitazioni al turn-over (con le ricadute sul precariato), i tagli al fondo di finanziamento ordinario, e l’uso della retorica della premialità come paravento per un ridimensionamento selettivo del sistema dell’istruzione universitaria.

L’Italia è ultima in Europa per numero di laureati, è il penultimo Paese dell’Ocse quanto a finanziamenti all’istruzione terziaria, detiene il record di Neet tra i 16 e 29 anni e, dulcis in fundo, dal 2003 a oggi ha visto il crollo delle immatricolazioni: da 338mila a 260mila.

«L’applicazione della riforma “… è stata realizzata a costo zero, o meglio ancora in un lungo periodo di continua erosione – ma è un eufemismo – delle risorse finanziarie a disposizione, considerando che in base a dati della Ragioneria dello Stato il comparto universitario è l’unico che ha realmente tagliato la spesa nell’ultimo quinquennio. Le Università vivono nella storia e nel loro attraversamento hanno dimostrato che la scienza è per l’uomo e per lo sviluppo dell’umanità; perché continuare a non vedere tutto questo e a indebolire l’unico vero motore di ripresa del nostro Paese?»

A conclusione dell’adunanza dell’11 novembre 2015, il Consiglio Universitario Nazionale raccomanda alla Signora Ministra “di sospendere le procedure della VQR, in accordo con le osservazioni che la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane avanza dallo scorso luglio”.

L’Appuntamento è Palazzo Madama per presentare le proposte unitarie di modifica alla Legge di stabilità 2016. In mattinata flash mob a Stazione Trastevere.

lunedì 23 novembre 2015

Manifestazione 28 novembre: le ragioni per essere in piazza a Roma

Lettera di Domenico Pantaleo alle lavoratrici e ai lavoratori di scuola, università, ricerca, alta formazione artistica e musicale e degli altri settori dei servizi pubblici.

Il segretario generale della FLC CGIL ha scritto una lettera sui motivi della manifestazione del 28 novembre 2015 a Roma e sulla necessità di non mancare a questo appuntamento.
Contratto, risorse e investimenti nei settori della conoscenza, contrasto a leggi inaccettabili, prospettive verso un referendum abrogativo delle parti più insidiose della legge 107/15 e, in assenza di risposte, verso uno sciopero delle categorie pubbliche, questi i temi trattati da Domenico Pantaleo.
Con lo slogan “Pubblico6Tu, ContrattoSubito”, migliaia di lavoratori da tutto il paese sfileranno da Piazza della Repubblica, dove alle ore 12 è previsto il concentramento, fino a Piazza Venezia nelle cui vicinanze sarà allestito il palco per i comizi. Scarica la locandina.

martedì 17 novembre 2015

U-news_Flc-CGIL-Campania n.03 sett. dal 09 al 15 novembre 2015

Fatti e notizie comparto università relative alla settimana 09-15 novembre.

Con lo slogan “Pubblico6Tu, ContrattoSubito”, oltre 20 sigle in rappresentanza di scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, università, ricerca, afam e privato sociale, manifesteranno sabato 28 novembre in piazza Madonna di Loreto a Roma. Migliaia di lavoratori da tutto il paese sfileranno da Piazza della Repubblica, dove alle ore 12 è previsto il concentramento, fino a Piazza Venezia nelle cui vicinanze sarà allestito il palco per i comizi.

Il documento “Non per cassa ma per equità”, contenente le proposte normative elaborate dall’INPS e consegnate al Governo nel giugno 2015 sul sistema pensionistico.

I 300 milioni stanziati nella legge di Stabilità bastano solo per l'indennità di vacanza. I rilievi della Corte. Non aiutano i nuovi comparti. Audizione del Presidente della Corte dei conti Raffaele Squitieri - Sezioni riunite in sede di controllo - presso le Commissioni bilancio riunite del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. A pag.17 paragrafo 11 della relazione l’analisi su “la spesa per il pubblico impiego”

Frugando tra le pagine della relazione che accompagna la legge di stabilità, si apprende che il ministero che subirà più tagli sarà proprio il MIUR

Da alcuni mesi, assegniste/i di ricerca, dottorande/i e borsiste/i stanno combattendo un’appassionata battaglia per il riconoscimento di una forma di sostegno al reddito nel momento in cui un contratto arriva a scadenza senza essere rinnovato. Si tratta infatti di figure che, pur rappresentando una componente importante per il lavoro di didattica e di ricerca negli atenei e pur versando contributi previdenziali, sono state escluse dalla possibilità di accedere all’indennità di disoccupazione prevista per i collaboratori coordinati e continuativi e a progetto (DIS-COLL).

La legge di stabilità, sulla quale abbiamo espresso un giudizio netto, deve essere cambiata. La FLC CGIL propone alcuni emendamenti che si integrano con le fondamentali richieste avanzate dalla nostra Confederazione. Risorse per le istituzioni della conoscenza, sblocco della contrattazione collettiva, sblocco del turn over per tutto il personale, reclutamento e stabilizzazioni le priorità. In particolare gli emendamenti sul diritto allo studio universitario, il reclutamento, il dottorato di ricerca sono condivisi da altri movimenti e associazioni.

In questi anni l'insufficienza del diritto allo studio, il blocco del turn-over e il definanziamento del sistema hanno prodotto la precarizzazione della ricerca e della docenza, l'invecchiamento del corpo docente, la restrizione dell'offerta didattica e, di fatto, incoraggiato l'adozione del numero programmato per i corsi di laurea. Tutti fattori che hanno concorso ad un drammatico calo di studenti; all'espulsione di quasi 50.000 precari della ricerca dal sistema universitario negli ultimi dieci anni; ad un crescente fenomeno di migrazione intellettuale, ad una progressiva divaricazione tra aree geografiche a cui si accompagna la penalizzazione di interi settori disciplinari.

giovedì 12 novembre 2015

28 novembre manifestazione nazionale di tutti i settori dei servizi pubblici

COMUNICATO STAMPA DELLE FEDERAZIONI DEI SETTORI E SERVIZI PUBBLICI DI
CGIL CISL UIL CONFSAL GILDA
12 novembre 2015 - “Retribuzione, innovazione, professionalità, qualità e produttività per i cittadini” i lavoratori di tutti i servizi pubblici del paese saranno in piazza insieme alle federazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Gilda per chiedere al Governo, dopo sei anni di attesa e due rinnovi persi, un contratto vero per gli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici. Ma anche per dare voce al disagio dei 700 mila addetti di terzo settore e privato sociale.
Con lo slogan “Pubblico6Tu, ContrattoSubito”, oltre 20 sigle in rappresentanza di scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, università, ricerca, afam e privato sociale, manifesteranno sabato 28 novembre in piazza Madonna di Loreto a Roma. Migliaia di lavoratori da tutto il paese sfileranno da Piazza della Repubblica, dove alle ore 12 è previsto il concentramento, fino a Piazza Venezia nelle cui vicinanze sarà allestito il palco per i comizi.
“Manderemo un messaggio forte a questo Governo: se davvero vuol cambiare il paese non può lasciare i settori e servizi pubblici a un destino di abbandono. Scuola, salute, conoscenza, sicurezza, prevenzione, welfare, integrazione, sostegno alle persone e alle imprese: servono investimenti in ricerca, innovazione e competenze per rimettere in moto la più grande azienda del paese. Solo attraverso il contratto, e non con le imposizioni legislative, si produce il vero cambiamento: vogliamo risposte sulle risorse per i contratti e liberare dai vincoli la contrattazione decentrata, la sola via per migliorare l’organizzazione del lavoro e la qualità dei servizi pubblici, nell’interesse generale di lavoratori e cittadini”.
I sindacati puntano il dito contro l’aumento “mancia” previsto da una legge di Stabilità “che per i lavoratori pubblici opera scelte sbagliate, così come i provvedimenti del governo sulla scuola e sulla Pa: tante norme e poca attenzione al lavoro di chi ogni giorno, con impegno e fatica, è in prima linea per dare un buon servizio alle comunità. Zero considerazione, zero formazione, zero partecipazione e zero contratti. Il tutto senza risposte né per i precari né per l’occupazione, viste le nuove intollerabili misure che bloccano il turn over”.

Per i sindacati “il contratto da rinnovare subito è un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori, come la garanzia di servizi nuovi, avanzati e veloci lo è dei cittadini. La sola via è riaprire la contrattazione, per questo saremo in piazza a Roma il 28 novembre. E non ci fermeremo finchè non avremo le risposte che i lavoratori e il Paese si aspettano e meritano”.

lunedì 2 novembre 2015

Una legge di stabilità che va nella direzione sbagliata.

Primo commento della FLC delle norme per i settori della conoscenza. Risorse insufficienti per il rinnovo del CCNL, blocco della contrattazione decentrata e spot per i settori della conoscenza. Serve cambiare segno alla manovra e al modello di sviluppo dell'Italia. Noi siamo in campo. Il testo del Disegno di Legge e delle relazioni illustrativa e tecnica sono disponibili a questo link.

U-news_Flc-CGIL-Campania_settimana_26-31 ottobre 2015

venerdì 30 ottobre 2015

Mobilitazione unitaria contro la Legge di stabilità 2016

Per il rinnovo dei contratti nazionali, per lo sblocco dei fondi per la contrattazione integrativa, per lo sblocco del turn-over, per l’eliminazione del precariato, per risorse vere ai settori della conoscenza,  FLC CGIL, CISL UNIVERSITA’, CISL FIR e UIL RUA promuovono un periodo di iniziative per cambiare la Legge di stabilità.
Il lavoro nei settori dell’Università, deve essere adeguatamente valorizzato, dopo anni di blocco contrattuale e di incursioni legislative, garantendo che la professionalità dei lavoratori non sia svilita, ma legata strettamente alla missione delle Istituzioni in cui operano e la cui libertà e autonomia ha una garanzia costituzionale.
Dopo il provvedimento, emanato senza alcun confronto con le OO.SS. che ha stabilito tabelle di equiparazione tra i dipendenti delle pubbliche amministrazioni avendo come esclusivo riferimento l’inquadramento al ribasso in caso di mobilità intercompartimentale, con disconoscimento delle professionalità, azzeramento dei profili, sperequazioni e ingiustizie intollerabili nei nostri settori, l’attacco sferrato dal Governo ai lavoratori pubblici e alle loro rappresentanze trova conferma nel testo della Legge di Stabilità 2016.
Il Governo stanzia nella Legge di Stabilità una cifra risibile: una media di 7 euro a dipendente per il rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre 6 anni, una proposta irrispettosa dei lavoratori e della stessa sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti.

A questo si aggiunge l’impossibilità prevista dalla Legge di stabilità di incrementare i fondi per il salario accessorio limitandoli al valore del 2015 ridotto in ragione dei cessati.


il 28 novembre manifestazione nazionale a Roma di tutte le categorie del Pubblico Impiego.

giovedì 29 ottobre 2015

Parte la mobilitazione nazionale per il contratto

Le segreterie confederali di CGIL, CISL e UIL e le categorie del pubblico impiego e della scuola hanno deciso il seguente percorso di mobilitazione: fino al 13 novembre assemblee nei luoghi di lavoro per illustrare le richieste contenute nelle piattaforme di categoria; fino al 16 novembre, iniziative territoriali di mobilitazione, coinvolgendo cittadinanza, ambienti accademici e culturali, parlamentari e amministratori locali; il 28 novembre manifestazione nazionale.

martedì 27 ottobre 2015

U-news_Flc-CGIL-Campania_2015-10-26

Una breve sintesi delle notizie più importanti sul nostro comparto università avvenute la settimana scorsa, una "U-News", che vuole essere un sintetizzatore nel quale raccogliere gli avvenimenti nazionali e regionali che attengono il nostro comparto; trovano spazio e priorità in questo primo numero le discussioni preliminari e le analisi sulla legge di stabilità 2016, che investono in modo pesante tutta la filiera della conoscenza, con ricadute inevitabili sul PTA, Docente e Ricercatore, sui contratti e sulla contrattazione, sulle Aziende Ospedaliere Universitarie, sulla Valutazione della Ricerca VQR, sul Diritto allo Studio ecc...vai al documento

martedì 20 ottobre 2015

Consultazione Punti organico 2015 - resoconto del 19-10-2015

Si è tenuta ieri la riunione di consultazione sui punti organico 2015. Preliminarmente ci è stato illustrato il DM n.503 del 21 luglio relativo alle assunzioni nelle Università anno 2015 (tab1_po). Per il nostro Ateneo sono stati assegnati per l’anno 2015 n.48,60 Punti Organico Teorici, gli effettivi sono 36,87 (dato dal rapporto tra le quote appostate in bilancio - 4.265.604,00 e il costo medio nazionale di un professore di I fascia pari ad euro 115.684,00 – vedi verbale), ai quali vanno sottratti 8,76 p.o. vincolati per le assunzioni di personale ex Province e 3,45 p.o. destinati ai R.T.D., totale punti disponibili 24,66.
Tutto ciò premesso per comunicarci che nelle more di una programmazione delle assunzioni anno 2015, si rende necessario ed urgente avviare l’iter per l’assunzione di n.03 lavoratrici/ori di categorie D per le esigenze della Ripartizione Contratti, ed il conseguente utilizzo di n.0,90 p.o..
Abbiamo rappresentato il nostro disappunto sul metodo, che ancora una volta rincorre l’emergenza e tralascia una vera programmazione del reale fabbisogno di personale, ignorando molti settori che da tempo lamentano sofferenze.
Nelle more della pianificazione dell’utilizzo delle ulteriori risorse abbiamo tra le altre sottolineato la necessità di un avvio serio di un confronto sul modello di amministrazione che si vuole perseguire.

lunedì 5 ottobre 2015

Assemblea Università 1 e 2 ottobre 2015 Roma - sintesi

"Fuori dall'Emergenza. Costruiamo insieme una via d'uscita dalla crisi dell'Università", assemblea nazionale FLC CGIL


Grande iniziativa assembleare quella sull'emergenza universitaria tenutasi a Roma il 1 e 2 ottobre. La due giorni ricca di tematiche dibattitti e confronti punta il faro sulle istituzioni universitarie oggetto delle attenzioni del governo che dopo "La Buona Scuola" vorrebbe completare il percorso con la "Buona Università". Le storture del sistema universitario dopo il disastro delle precedenti riforme, ultima la legge 240/2010 andrebbero si riviste e corrette nel loro complesso, ma non secondo le intenzioni che trapelano dove aleggiano modelli che impoverirebbero oltre misura il livello culturare e il diritto ad una conoscenza diffusa secondo il principio di eguaglianza garantito dalla nostra carta costituzionale. E' solo un punto di partenza, ma da qui bisogna ripartire animando discussioni e dibattiti sia nelle nostre strutture che nei nostri Atenei, partendo da un dato fondamentale l'inclusione di tutta la comunità universitaria - studenti, lavoratori precari, personale tecnico amministrativo, docenti- affinché emerga una voce unica che possa dare un contributo reale alla realizzazione di un percorso rivendicativo e propositivo da intraprendere. Nel documento allegato -sintesi dei lavori- vi sono tracciate le prime linee guida

giovedì 17 settembre 2015

La FLC CGIL vince il ricorso contro il blocco della contrattazione.

Come immediatamente annunciato da Domenico Pantaleo, segretario generale della FLC CGIL, la sentenza del 16 settembre del Tribunale di Roma ha condannato la Presidenza del Consiglio e l’Aran ad avviare immediatamente le procedure per rinnovare i contratti.
Il Giudice del Lavoro, riferendosi in particolar modo alla recente sentenza della Corte Costituzionale 178/15 (con cui è stata sancita l’illegittimità del blocco della contrattazione), ha evidenziato come la sospensione della contrattazione comporti un “sacrifico del diritto fondamentale tutelato dall’art. 39 Cost. non più tollerabile”.
Lo stesso giudice del lavoro ha altresì evidenziato come per effetto dei principi affermati dalla Corte Costituzionale nella sentenza citata,  l'Amministrazione avrebbe dovuto rimuovere immediatamente gli ostacoli all'avvio della contrattazione, anche per i comparti della Conoscenza, cosa che invece - a distanza già di diversi mesi dalla sentenza - non risulta sia stata ancora fatta.
Proprio per quest'ultimo motivo, stante l'inerzia dell'Amministrazione nonostante la sentenza costituzionale, secondo il giudice è fondata  la richiesta di tutela giurisdizionale avanzata dalla FLC CGIL a nome dei lavoratori che rappresenta.
La condanna del Tribunale di Roma è quindi esemplare. Il Giudice del lavoro, infatti, ordina alla Presidenza del Consiglio ed all'ARAN, di dare avvio "senza ritardo" al procedimento di contrattazione collettiva per i comparti della scuola, dell'università, della ricerca, dell'Afam e delle relative aeree dirigenziali e condanna le stesse parti convenute alle spese legali nella misura di € 3500,00 oltre iva e cpa e rimborso spese generali.

lunedì 14 settembre 2015

Modello ISEE? -contattaci, ti diamo una mano-

Devi compilare il modello ISEE? La Flc CGIL ti da una mano. Contatta i nostri rappresentanti in Ateneo. E' un servizio CAAF CGIL Campania. 
Cosa devi predisporre?
ecco la documentazione che devi preparare...preleva il documento

per contatti: g.iannone@flcgil.it;
cell. +39 3477850777

mercoledì 26 agosto 2015

Fondo Nazionale Pensione Complementare per i lavoratori dell'Università degli Studi di Napoli Federico II (UNIPOL)

Qualche informazione in più sul fondo pensione Università Federico II di Napoli (UNIPOL)....
Cos'è
E' il Fondo Nazionale Pensione Complementare per i lavoratori dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e della Seconda Università degli Studi di Napoli.
Il Fondo Pensione del Personale Docente, Tecnico ed Amministrativo dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, istituito con delibera 11.11.1991 n. 20 del Consiglio di Amministrazione dell'Università degli Studi di Napoli, è denominato fondo "preesistente", in quanto, anteriore al Dlgs. 124/1993 che disciplina l'organizzazione dei fondi pensione.
E' stato autorizzato all'esercizio dalla Commissione di Vigilanza e Controllo sui Fondi Pensione (COVIP), è iscritto all'Albo dei Fondi Pensione nella Sezione Speciale I – Fondi pensione preesistenti con soggettività giuridica al numero 1423 dal 01/03/2000 ed è finalizzato all'erogazione di trattamenti pensionistici complementari del sistema obbligatorio.
Perché nasce
Il Fondo Pensione del Personale Docente, Tecnico ed Amministrativo dell'Università degli Studi di Napoli Federico II è un Fondo Pensione istituito con lo scopo di assicurare ai lavoratori dell'Università degli Studi di Napoli (oggi "Università degli Studi di Napoli Federico II" e "Seconda Università degli Studi di Napoli") una copertura pensionistica aggiuntiva a quella offerta dal sistema previdenziale obbligatorio. Esso provvede alla raccolta dei contributi, alla gestione delle risorse nell'esclusivo interesse degli aderenti, e all'erogazione di prestazioni secondo quanto previsto dalla normativa in materia di previdenza complementare.
Come funziona
È un Fondo ad adesione libera e volontaria: solo manifestando la propria volontà se ne diventa soci.
È un Fondo a capitalizzazione individuale: ogni lavoratore associato ha una propria posizione individuale in cui confluiscono tutti i contributi versati a suo nome. Trattandosi di un "vecchio fondo pensione" gestito mediante convenzione assicurativa, si caratterizza per una gestione distinta in due fasi, che in generale sono contemporaneamente in vita, con riferimento ovviamente a distinti gruppi di aderenti:
  • la prima, di accumulo, nella quale il fondo raccoglie i contributi di ciascun aderente e li investe avvalendosi al riguardo di intermediari specializzati, nel caso specifico la Compagnia UNIPOL UGF ASSICURAZIONI S. p. A.;
  • la seconda, di erogazione, nella quale il fondo eroga agli aderenti che ne hanno conseguito il diritto una rendita vitalizia risultante dalla conversione della posizione individuale accumulata per ciascun aderente alla fine della fase di accumulo.
Come aderire (clicca per prelevare il modulo)
Possono aderire al Fondo Pensione il personale docente, tecnico ed amministrativo in servizio presso l'Università degli Studi di Napoli e presso la Seconda Università degli Studi di Napoli.
L'iscrizione al Fondo è volontaria e deve essere effettuata con le modalità previste dal Regolamento mediante presentazione di apposito modulo di adesione, sottoscritto e compilato in ogni sua parte. (Vedi anche come sospendere l'erogazione del contributo e come riattivarlo -parte III art.8 comma 4 Statuto-)
I Benefici Fiscali
Per agevolare la costruzione del piano previdenziale e consentire agli aderenti di ottenere, al momento del pensionamento, prestazioni più elevate, tutte le fasi di partecipazione al Fondo Pensione del Personale Docente, Tecnico ed Amministrativo dell'Università degli Studi di Napoli Federico II godono di una disciplina fiscale di particolare favore.
I contributi
I contributi versati durante la fase di accumulo sono deducibili dal reddito fino al valore di 5.164,57 euro. Nel caso di iscrizione a più forme pensionistiche complementari, nel calcolo della deduzione si deve tener conto del totale delle somme versate.
I rendimenti

I risultati derivanti dall'investimento dei contributi sono tassati con aliquota dell'11%. Si tratta di una aliquota più bassa di quella applicata sugli investimenti di natura finanziaria.

Questa imposta è prelevata direttamente dal patrimonio investito.
Le prestazioni

Le prestazioni erogate dal Fondo Pensione del Personale Docente, Tecnico ed Amministrativo dell'Università degli Studi di Napoli Federico II godono di una tassazione agevolata. In particolare, i montanti maturati a partire dal 1° gennaio 2007 sono sottoposti a tassazione al momento dell'erogazione, mediante ritenuta operata a titolo definitivo e decrescente in funzione degli anni di partecipazione. Le somme oggetto di trasferimento ad altra forma pensionistica complementare sono esenti da tassazione.
Per approfondire clicca qui

Fonte: Università degli Studi di Napoli Federico II